Ultimo aggiornamento il 26 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Introduzione:
Un giovane egiziano di 21 anni è stato arrestato con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, dopo essere stato coinvolto in una presunta aggressione contro la Brigata Ebraica durante la manifestazione del 25 aprile in piazza Duomo a Milano. Il giovane, che non avrebbe preso parte né al corteo ufficiale né al presidio pro Palestina, si è difeso durante l’udienza di convalida per direttissima, sostenendo di aver cercato solo di porre fine a un litigio e di aver reagito dopo essere stato picchiato. Il giudice Amelia Managò ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora nel Comune di Milano con il nulla osta per l’espulsione amministrativa, in quanto il giovane è irregolare in Italia.
Titolo primo paragrafo: La difesa del 21enne egiziano: ‘Cercavo di mettere fine a un litigio, non ero contro nessuno’
Il 21enne egiziano arrestato per presunta aggressione durante la manifestazione del 25 aprile a Milano ha cercato di spiegare la sua versione dei fatti durante l’udienza di convalida per direttissima. Secondo quanto riportato, il giovane avrebbe cercato di porre fine a un litigio nei pressi del McDonald’s, senza sapere quali fossero le ragioni della disputa. “Cercavo di mettere fine a un litigio, a un certo punto uno mi ha picchiato, così ho reagito. Io non ero contro nessuno”, ha dichiarato il 21enne. Tuttavia, la sua versione non ha convinto il giudice, che ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora nel Comune di Milano con il nulla osta per l’espulsione amministrativa, in quanto il giovane è irregolare in Italia.
Titolo secondo paragrafo: ‘accusa di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale
‘accusa nei confronti del 21enne egiziano è quella di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, in quanto avrebbe preso parte all’aggressione contro la Brigata Ebraica durante la manifestazione del 25 aprile a Milano. Tuttavia, il giovane ha sostenuto di non aver preso parte né al corteo ufficiale né al presidio pro Palestina, e di essersi trovato coinvolto nella lite solo per caso. Al momento non è chiaro se ci siano prove concrete a sostegno dell’accusa, ma l’indagine è ancora in corso.
Titolo terzo paragrafo: Il divieto di dimora e l’espulsione amministrativa: le decisioni del giudice
Durante l’udienza di convalida per direttissima, il giudice Amelia Managò ha convalidato l’arresto del 21enne egiziano e disposto il divieto di dimora nel Comune di Milano con il nulla osta per l’espulsione amministrativa, in quanto il giovane è irregolare in Italia. Questa decisione è stata presa in considerazione della gravità delle accuse e della necessità di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, il giovane avrà la possibilità di presentare ricorso contro la decisione del giudice e di chiedere un nuovo processo. Al momento, il 21enne egiziano si trova in stato di fermo presso il carcere di San Vittore a Milano, in attesa di ulteriori sviluppi dell’indagine.