Ultimo aggiornamento il 15 Febbraio 2024 by Redazione
Droga e cellulari nel carcere di Catanzaro: 26 arresti e 7 sospensioni
Le forze dell’ordine hanno eseguito 38 misure cautelari nel carcere di Catanzaro, di cui 26 persone sono state arrestate. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale su richiesta della Dda di Catanzaro. L’operazione coinvolge agenti della polizia penitenziaria, di cui sette sono stati sospesi. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al traffico di droga.
Arrestata l’ex direttrice del carcere di Catanzaro e altri due agenti
Tra gli arrestati figura l’ex direttrice del carcere di Catanzaro, Angela Paravati, insieme a Simona Poli e Franco Cerminara, rispettivamente comandante ed assistente capo della polizia penitenziaria. Paravati è accusata di aver favorito l’evasione di un detenuto, in concorso con Poli e Cerminara, nel marzo del 2022. È stata disposta la custodia cautelare in carcere per Paravati. Le accuse nei confronti dell’ex direttrice includono concorso esterno in associazione per delinquere, falso, evasione, falsità ideologica e corruzione.
Ulteriori accuse di corruzione e omissione di segnalazione
Paravati e Poli sono anche accusate di aver omesso di segnalare una protesta dei detenuti sul portale del Dap e di aver ritardato l’inserimento nel portale del rifiuto di alcuni detenuti di rientrare nelle loro celle. L’accusa di corruzione a Paravati è contestata in concorso con Emanuela Elia, assistente capo del corpo di polizia penitenziaria. Secondo l’accusa, Paravati avrebbe agevolato il trasferimento di Elia al Tribunale di sorveglianza di Catanzaro in cambio di un soggiorno per sé e la sua famiglia in un albergo di Pizzo. Complessivamente, le persone coinvolte nell’inchiesta sono 76.
Questo caso di corruzione e traffico di droga nel carcere di Catanzaro mette in luce la necessità di rafforzare i controlli e le misure di sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie. È fondamentale garantire che i detenuti non abbiano accesso a sostanze illegali e dispositivi di comunicazione non autorizzati. Solo attraverso una rigorosa sorveglianza e una gestione trasparente delle carceri si può prevenire la corruzione e garantire la sicurezza sia per il personale penitenziario che per i detenuti stessi.