Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione
Milano ricorda la strage di piazza Fontana: una ferita ancora aperta
Milano ha commemorato il 54° anniversario della strage di piazza Fontana, un evento che ha lasciato un segno indelebile nella storia della città. Il 12 dicembre 1969, una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, causando la morte di 17 persone e ferendo altre 88.
L’attentato, di matrice neo-fascista, ha lasciato una ferita ancora aperta nella città, che continua a chiedere giustizia. Il sindaco Giuseppe Sala ha sottolineato questo sentimento durante le celebrazioni, concludendo il suo intervento con le parole “Viva l’Italia antifascista”. Questa affermazione ha suscitato polemiche e ha portato all’identificazione da parte della Digos di un loggionista della Scala.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante le celebrazioni del 50° anniversario della strage, aveva fatto riferimento all’anima di un popolo e di una città. Il sindaco Sala ha ribadito questa idea, affermando che quell’anima è ancora presente e che Milano è qui per abbracciarla e difenderla.
Prima della deposizione delle corone, il sindaco ha chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di prendere le distanze dal fascismo. Sala ha ammesso che non ci sono grandi spazi per le mezze dichiarazioni e ha auspicato una dichiarazione di presa di distanza più chiara.
Durante la commemorazione, sono stati ricordati i nomi delle vittime della strage e si è reso omaggio a Giuseppe Pinelli, considerato la 18ª vittima. Pinelli, un ferroviere anarchico, fu ingiustamente accusato inizialmente della strage e morì cadendo da una finestra della questura di Milano durante un interrogatorio.
L’Associazione familiari vittime di piazza Fontana ha sottolineato l’importanza di fare memoria per sanare questa ferita e affinché l’Italia non sperimenti più una cosa simile.
L’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati ha sottolineato l’importanza di combattere con determinazione ogni tentativo di ridimensionare la democrazia e reintrodurre pratiche violente di carattere fascista o nazista.
Durante le celebrazioni, sono state organizzate diverse iniziative per coinvolgere i giovani. Martina Davalli, che sta scrivendo una tesi sulla strage di piazza Fontana, ha sottolineato l’importanza dei giovani come custodi della memoria, affinché essa sia viva nel presente e nel futuro.
La commemorazione del 54° anniversario della strage di piazza Fontana è stata un momento di riflessione e di impegno per Milano, che continua a chiedere la completa verità su questo tragico evento. La ferita è ancora aperta, ma la città si rifiuta di dimenticare e si impegna a combattere ogni forma di violenza e di intolleranza.