90 anni di ricerca e progresso: la storia dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e il suo contributo alla salute pubblica in Italia

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90 anni di ricerca e progresso: la storia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e il suo contributo alla salute pubblica in Italia - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 20 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi

Introduzione

‘Istituto Superiore di Sanità celebra oggi un traguardo significativo: i suoi 90 anni di attività. In qualità di principale ente di ricerca per la salute pubblica nel nostro Paese, l’Iss ha fornito un contributo fondamentale alla tutela e al miglioramento della salute dei cittadini italiani, affrontando e superando numerose sfide nel corso della sua storia. Fondato a Roma il 21 aprile 1934, l’Istituto ha attraversato decenni di trasformazioni e progressi, adattandosi costantemente alle necessità e alle emergenze sanitarie che si sono presentate. In questo articolo, ripercorriamo le tappe più importanti della storia dell’Iss, soffermandoci sui suoi successi e sulle sfide affrontate.

1. Gli inizi e la lotta alla malaria

1.1 La nascita dell’Istituto di Sanità Pubblica

Istituto Superiore di Sanità nacque alle dipendenze del Ministero dell’Interno nel 1934, con il nome di Istituto di Sanità Pubblica. In quel periodo, l’Italia era un Paese caratterizzato da un’alta percentuale di analfabeti, da marcate differenze regionali e di genere e da una vita media di poco più di 50 anni. La malaria, in particolare, rappresentava una piaga che mieteva migliaia di vittime ogni anno. Fu proprio la lotta a questa malattia a dare l’impulso alla nascita e alla crescita dell’Istituto.

1.2 Le strategie contro la malaria e la dichiarazione di liberazione dell’Italia

Nei primi anni di attività, l’Iss si concentrò sulla messa a punto di strategie sempre più efficaci per combattere gli insetti vettori della malaria. ‘impiego del DDT, la cui pericolosità non era ancora nota, portò a una netta diminuzione dei casi di malaria nel Paese. Grazie a questi sforzi, nel 1971 l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò l’Italia libera dalla malaria.

2. ‘Istituto Superiore di Sanità e la ricerca scientifica d’eccellenza

2.1 premi Nobel all’Iss

Fin dai primi anni di attività, l’Istituto si distinse come centro di eccellenza per la ricerca scientifica. Tra il 1935 e il 1961, sotto la direzione di Domenico Marotta, ben quattro premi Nobel lavorarono all’Iss, tra cui Ernst Boris Chain e Daniel Bovet.

2.2 ‘arrivo di Rita Levi-Montalcini

Nel 1963, l’Istituto accolse Rita Levi-Montalcini, futura vincitrice del premio Nobel per la Medicina. La scienziata, che aveva trascorso diversi anni negli Stati Uniti, fece ritorno in Italia proprio per lavorare all’Iss, dove si dedicò alle sue ricerche con un equipaggiamento essenziale, ma fondamentale: un microtomo, sei portaoggetti, un sostegno per portaoggetti, un nastro trasportatore e un porta nastro.

3. ‘Iss in prima linea nelle emergenze sanitarie

3.1 Gli interventi negli anni ’70 e ’80

Negli anni ’70 e ’80, l’Istituto Superiore di Sanità si trovò ad affrontare diverse emergenze sanitarie sul territorio italiano. Nel 1973, l’Iss fu in prima linea nel contrasto all’epidemia di colera a Napoli, mentre nel 1976 i suoi esperti furono tra i primi a intervenire in occasione del disastro di Seveso, in cui fu rilasciata una nube tossica di diossina. In seguito al terremoto dellIrpinia del 1980, l’Iss elaborò un piano per superare le emergenze sanitarie e intervenne sul campo con i propri esperti.

3.2 Le sfide degli anni ’90 e 2000

Tra gli anni ’90 e 2000, l’Istituto si dedicò a importanti progetti di ricerca per la lotta all’AIDS. Tra il 2000 e il 2010, invece, l’Iss fu impegnato nel contrasto alla SARS, all’influenza aviaria e alla malattia di Creutzfeldt-Jacob .

3.3 ‘emergenza pandemica del 2020

Infine, nel 2020, l’Istituto Superiore di Sanità ha svolto un ruolo cruciale nell’affrontare l’emergenza pandemica da SARS-CoV-2. ‘Iss ha collaborato con le Regioni nel monitoraggio dell’infezione e ha elaborato protocolli di contenimento dell’epidemia, contribuendo in maniera determinante alla gestione della crisi sanitaria.

In 90 anni di attività, l’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato di essere un baluardo fondamentale per la salute pubblica in Italia, affrontando e superando numerose sfide e contribuendo al progresso scientifico e medico. ‘impegno e la dedizione dei ricercatori e degli esperti che vi hanno lavorato rappresentano un patrimonio prezioso per il nostro Paese, che guarda al futuro con la consapevolezza dell’importanza di investire nella ricerca e nella tutela della salute dei propri cittadini.

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