Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi
Il 7 agosto 2019, si verificò l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik” e capo degli Irriducibili della Lazio. Quel tragico evento scosse profondamente l’opinione pubblica.
LE INTERCETTAZIONI RIAPRONO IL CASO
Le intercettazioni ambientali riportate nell’informativa dell’inchiesta ‘Assedio’, visionate dall’agenzia LaPresse, hanno rivelato dettagli spaventosi legati alla morte di Piscitelli. Una di queste intercettazioni, avvenuta circa un mese dopo l’omicidio, coinvolge Roberto Macori, legato all’estrema destra e ai clan calabresi.
UNA RIVELAZIONE SCONVOLGENTE
Nella conversazione intercettata, Macori menziona un aspetto che getta nuova luce sull’omicidio: “No, ma poi glielo abbiamo spiegato dico .. st’atteggiamento .. lui c’ha i soldi…… …ricordate che a Roma la gente con i soldi rimane sulle panchine…“. Queste parole fanno riferimento al luogo e alle circostanze in cui Piscitelli è stato brutalmente assassinato, seduto su una panchina nel parco degli Acquedotti.
L’INCHIESTA E LE IMPLICAZIONI
La Dia ha svolto un ruolo cruciale nel riaprire le indagini su questo caso, utilizzando trojan per intercettare conversazioni cruciali sul cellulare di Macori. Questo ha portato all’arresto di Macori con l’accusa di riciclaggio con metodo mafioso, insieme ad altre figure di spicco legate a organizzazioni criminali come la camorra e la banda della Magliana.
Questo nuovo sviluppo getta ombre sinistre su un caso già di per sé intricato e sconvolgente, rivelando collegamenti inaspettati e motivazioni celate dietro l’omicidio di un personaggio tanto controverso quanto enigmatico come Fabrizio Piscitelli.