Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi
Ischia, famosa località turistica, è al centro di un’operazione di controllo della Guardia di Finanza che ha portato alla sanzione di trenta tassisti per non aver esposto correttamente i prezzi ai clienti. I controlli estivi hanno rivelato abusi nei costi applicati, portando a sanzioni significative.
PREZZI ARBITRARI E MANCATA TRASPARENZA
Tra giugno e luglio, le autorità hanno scoperto pratiche discutibili da parte dei tassisti isolani. I passeggeri si sono trovati ad affrontare tariffe fino a 100 euro per tragitti che avrebbero dovuto costare tra 15 e 45 euro secondo le normative locali. Questi aumenti arbitrari hanno destato preoccupazione tra i visitatori e l’amministrazione locale.
CASI EVIDENZIATI DI ABUSI
Uno degli episodi più gravi riguardava un tassista a Serrara Fontana. Dopo un breve tragitto, il conducente tentava di addebitare ai clienti 75 euro anziché i 35 previsti. Inoltre, l’autovettura non era neanche stata sottoposta alla revisione obbligatoria, mettendo a rischio la sicurezza dei viaggiatori.
SANZIONI E CONSEGUENZE
La mancata esposizione del tariffario è un’infrazione grave che può comportare pesanti sanzioni per i trasgressori. La multa prevista varia da un minimo di 86 euro a un massimo di 338 euro e potrebbe portare alla sospensione della licenza da parte delle autorità comunali se il tassista commette più di cinque violazioni.
Ischia, da sempre meta di turismo e relax, si trova ora al centro di una controversia che mette in luce la necessità di garantire un’esperienza sicura e trasparente per i visitatori che scelgono l’isola come meta di vacanza.