Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2024 by Francesca Monti
Simonpietro Salini, il noto imprenditore alla guida dell’azienda di costruzioni Webuild sin dagli anni Sessanta, fondata dal padre Pietro nel 1936, è scomparso oggi a Roma all’età di 92 anni lasciando un’eredità imponente nel panorama imprenditoriale italiano. Webuild ha confermato la triste notizia in una dichiarazione, elogiando la sua lungimirante leadership e il profondo impegno sociale che ha sempre contraddistinto il suo operato.
La figura di Simonpietro Salini
L’azienda Webuild ha descritto Simonpietro Salini come uno degli artefici della ripresa economica italiana, che ha contribuito in maniera significativa al boom economico degli anni Sessanta. Salini, architetto e costruttore di spicco, ha assunto la direzione dell’azienda di famiglia nel 1956, avviando un percorso di espansione internazionale a partire dal 1962. Dopo la scomparsa del padre, nel 1964 ha preso le redini dell’impresa e l’ha indirizzata verso un nuovo orizzonte: il mondo stesso, partendo dall’Africa, continente che offriva ampie opportunità per imprese specializzate in grandi progetti infrastrutturali.
L’eredità di Simonpietro Salini nel mondo
Simonpietro Salini ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali in diversi paesi africani, tra cui Etiopia, Sierra Leone, Ghana, Nigeria, Algeria e Libia, cambiandone radicalmente il paesaggio urbano. Il suo impegno costante e la determinazione imprenditoriale hanno trasformato l’azienda di famiglia in un rinomato gruppo industriale di rilevanza internazionale. Malgrado la progressiva riduzione delle sue attività operative negli ultimi anni, Salini ha mantenuto il ruolo di presidente onorario della Salini Costruttori e di altre società del gruppo, trasferendosi nella campagna senese dove ha dedicato il suo tempo alla passione per le opere d’arte medievali.
Per ulteriori dettagli, si ringrazia LaPresse per le informazioni fornite.