Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2024 by Francesca Monti
Il villaggio turistico “La Perla Ionica” a Bova Marina è stato al centro di un’operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro dell’intera struttura. L’inchiesta, condotta dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, insieme all’aggiunto Walter Ignazitto e al sostituto procuratore Margherita Saccà, ha svelato una serie di attività illegali durate ben 40 anni.
Abusi e Sgombero Immediato
L’operazione ha portato alla luce la presenza di 105 casette realizzate abusivamente all’interno del villaggio turistico. Di conseguenza, le autorità competenti hanno provveduto allo sgombero immediato delle 150 persone che occupavano le strutture in modo illegale.
Violazioni delle Norme
Secondo l’accusa, il villaggio turistico è stato costruito in totale violazione delle norme del Codice di Navigazione, su un terreno protetto di importanza comunitaria. Si tratta di un’area demaniale marittima soggetta a vincoli paesaggistici, ambientali, archeologici e sismici, rendendo le attività svolte nel villaggio non solo illegali ma anche dannose per l’ambiente circostante.
L’operazione condotta dai carabinieri ha messo fine a decenni di attività illegali nel villaggio turistico “La Perla Ionica”. Il sequestro delle strutture e il conseguente sgombero delle persone coinvolte rappresentano un passo importante per ripristinare la legalità e proteggere le aree naturali e culturali sensibili. L’inchiesta in corso continuerà a fare luce su eventuali responsabilità e a garantire che simili abusi non abbiano più luogo.