Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2024 by Redazione
La Città Metropolitana di Roma ha avviato un processo di dismissione riguardante 140 alloggi situati nel settore di Roma Nord. Questa operazione nasce in seguito all’approvazione del decreto 88 firmato dal Sindaco Roberto Gualtieri, datato 25 giugno 2024, ed è un elemento chiave del piano di alienazioni e valorizzazioni previsto per il periodo 2024-2026. Si tratta di una misura che punta a generare risorse finanziarie per l’ente locale, attuando anche un’interazione con le famiglie occupanti.
dettagli degli immobili destinati alla vendita
ubicazione e caratteristiche degli alloggi
Gli alloggi oggetto di vendita si trovano principalmente in due aree: Via Trionfale e Via Vincenzo Chiarugi. In particolare, Via Trionfale ospita 132 unità immobiliari distribuite su sei palazzine edificati negli anni ’50, mentre Via Vincenzo Chiarugi presenta 8 alloggi situati in due palazzine risalenti ai primi del ‘900.
Attualmente, una parte significativa di questi immobili è occupata. Precisamente, 97 alloggi sono in affitto da nuclei familiari che dispongono di contratti di locazione regolare, attivati in base a una delibera del consiglio provinciale risalente a luglio 2011. Gli altri 42 alloggi sono stati riconsegnati dagli inquilini e un’unità si trova in fase di riconsegna. Le dinamiche legate a queste abitazioni e alle famiglie che vi risiedono pongono interrogativi rilevanti in merito alla gestione futura di tali alloggi.
fine della gestione per la Città Metropolitana
Secondo la delibera approvata dal consiglio metropolitano, risulta che gli alloggi in questione non siano più ritenuti indispensabili per le funzioni della Città Metropolitana di Roma. Di conseguenza, si è deciso di procedere alla vendita di queste proprietà al fine di raccogliere nuovi fondi finanziari destinati a Palazzo Valentini, il quartier generale dell’istituzione.
Tale scelta implica una riorganizzazione della gestione immobiliare dell’ente, che intende concentrarsi su altre priorità o simili al servizio della collettività, lasciando quindi spazio a una nuova economia basata sulle vendite di questi immobili. Le modalità di alienazione e i criteri per stabilire il prezzo di vendita rimangono ora oggetto di serrate discussioni.
le preoccupazioni delle famiglie assegnatarie
timori di sfratti e ristrutturazioni
Le famiglie che attualmente occupano gli appartamenti hanno espresso forte preoccupazione riguardo alle conseguenze che la vendita degli alloggi potrebbe comportare. In particolare, 26 di tali assegnatari hanno incaricato l’avvocato Stefano Galeani di inviare una formale diffida alla Città Metropolitana, richiedendo la sospensione dell’approvazione della delibera. Le preoccupazioni principali riguardano la possibilità di assegnazione degli alloggi liberi a Roma Capitale per destinarli a nuove richieste di edilizia residenziale pubblica, nonché la questione economica della vendita.
In particolare, le famiglie sono allarmate dalla possibilità di dover riscattare gli immobili a prezzi di mercato, senza tener conto dei costi aggiuntivi legati ai necessari interventi di manutenzione straordinaria. Questa situazione potrebbe avere ripercussioni dirette sulle loro finanze, rendendo l’acquisto dell’immobile impraticabile per molti.
La reazione dei cittadini è stata tempestiva e ha sollevato interrogativi sull’equità del piano di dismissione e sulle reali intenzioni dell’ente nei confronti delle famiglie in difficoltà.
reazioni politiche: diverse prospettive
Le reazioni politiche a questa iniziativa non si sono fatte attendere. Fabrizio Santori, Consigliere della Lega, ha definito la strategia come “un delirio estremista“, sottolineando come la vendita dei beni a prezzo di mercato, unita all’assegnazione a Roma Capitale per una parte degli appartamenti, possa trasformare Roma in un “ghetto a cielo aperto“. La sua presa di posizione evidenzia la necessità di una maggiore attenzione verso i diritti degli assegnatari.
Dall’altro lato, Cristina Michetelli, Consigliera Metropolitana del PD, ha annunciato modifiche alla proposta originale di delibera. Ha garantito che i 42 alloggi vacanti non saranno assegnati in via prioritaria a Roma Capitale, bensì messi all’asta secondo i valori stabiliti dall’Agenzia delle Entrate. Proposta ulteriormente interessante è quella di permettere agli assegnatari di riscattare gli alloggi con un ribasso del 30% sul massimo valore di mercato.
proposte per affrontare le problematiche abitative
la posizione dell’unione inquilini
L’Unione Inquilini, rappresentata da Andrea Cafiero, ha avanzato proposte per affrontare le problematiche generate dalla vendita degli alloggi. Tra le sue osservazioni, c’è la richiesta che il prezzo di vendita tenga conto del valore minimo registrato dall’OMI , con l’aggiunta di un ulteriore sconto del 10% per chi fosse obbligato a realizzare opere di ristrutturazione.
A questo si affianca un’altra proposta riguardante gli affitti: l’Unione ha suggerito l’introduzione di un canone concordato di tipo sociale, il quale non supererebbe un terzo del reddito dell’inquilino. Questa misura intenderebbe contrastare l’eventuale aumento insostenibile dei costi.
la riserva di alloggi per fasce deboli
Ulteriore proposta avanzata riguarda la possibilità di riservare i 42 alloggi liberi a fasce di popolazione particolarmente vulnerabili, come persone in difficoltà a trovare un’abitazione a prezzi accessibili. Si è ipotizzato l’utilizzo di modelli di social housing per facilitare l’accesso all’acquisto di queste unità abitative. Queste misure intendono garantire un sostegno concreto a chi si trova in una situazione economica precaria.
La Città Metropolitana continua a pianificare il proprio intervento nel mercato immobiliare, cercando di bilanciare la necessità di raccogliere risorse con le esigenze delle famiglie coinvolte, ponendo l’accento sull’importanza di azioni in grado di garantire equità e sostenibilità economica.