Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2024 by Redazione
L’alpinista valdostano Marco Camandona ha raggiunto un traguardo senza precedenti, diventando il 41° scalatore al mondo a conquistare tutte le vette di oltre 8.000 metri. La sua recente ascesa al Gasherbrum 1, avvenuta il 28 luglio, non è solo un successo personale; rappresenta anche un’importante pietra miliare per l’alpinismo italiano. Camandona ha completato la sua impresa con un approccio che mescola professionalità, passione e una preparazione meticolosa.
La scalata del Gasherbrum 1: un’impresa storica
L’arrivo in vetta
Domenica 28 luglio, Marco Camandona e il suo compagno Dante Luboz hanno raggiunto la cima del Gasherbrum 1, 8.068 metri, nel massiccio del Karakoram. Questo momento ha segnato la conclusione di un percorso iniziato nel 1998, quando Camandona ha effettuato la sua prima scalata di un ottomila, il Cho Oyu. Durante la telefonata con la moglie dalla cima, ha descritto la giornata come “incredibile” e ha sottolineato il clima favorevole, aggiungendo che si trovava in cima senza guanti, segno di condizioni eccezionalmente miti per una simile altitudine.
La lista dei 14 ottomila
Con la conquista del Gasherbrum 1, Camandona ha completato la scalata di tutte e 14 le vette che superano i 8.000 metri. Questa impresa lo colloca tra i pochi alpinisti nel mondo ad avere raggiunto tale traguardo, e fa di lui il ventesimo scalatore a farlo senza l’ausilio di ossigeno. L’obiettivo di scalare tutte le 14 montagne che superano questa soglia è un’impresa che richiede non solo abilità fisica, ma anche determinazione e una fine preparazione mentale.
Il sostegno della famiglia e il ritorno a casa
Il ruolo della moglie e della famiglia
Nel messaggio dopo la scalata, Camandona ha ringraziato i genitori e ha dedicato un pensiero speciale a sua moglie, Barbara. La sua presenza di supporto è stata cruciale durante i lunghi mesi di preparazione e le assenze prolungate da casa. Le parole del valdostano riflettono il peso emotivo di tale impresa, dove ogni conquista è condivisa con le persone care.
Il desiderio di tornare a casa
Ora che la sua missione è compiuta, Camandona esprime il desiderio di tornare a casa per riunirsi con la sua famiglia. Dopo 40 giorni immerso in un ambiente di sole sfumature di grigio e bianco, attende con ansia di rivedere il verde e i fiori, una metafora della normalità e di una vita quotidiana che spesso viene messa in pausa per dedicarsi a quest’attività estrema.
L’alpinismo, sebbene ricco di sfide e di sacrifici, porta con sé anche momenti di bellezza e di gioia, come evidenziato dalla recente esperienza di Camandona. La sua storia è un esempio di come la perseveranza e la passione possano trasformarsi in traguardi straordinari, lasciando un segno indelebile nella storia dell’alpinismo.