Demolizioni a Roma: il municipio I continua il piano di rimozione di chioschi e dehors

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Demolizioni a Roma: il municipio I continua il piano di rimozione di chioschi e dehors - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2024 by Giordana Bellante

Il municipio I di Roma ha intensificato le sue attività di rimozione di chioschi e strutture per il servizio pubblico, portando a termine diversi interventi significativi prima della pausa estiva. L’amministrazione locale è impegnata in un progetto che prevede la gestione e il recupero di spazi pubblici, con un obiettivo principale: il decoro urbano. Due recenti demolizioni hanno riacceso il dibattito sulla storia e l’evoluzione degli spazi commerciali nella Capitale.

Demolizione del “Kaktus farm box” sul lungotevere

Il primo chiosco rimosso è stato il “Kaktus farm box”, situato sul lungotevere dei Cenci, un punto centrale che attirava l’attenzione grazie al suo design vivace e alle ampie vetrine. L’assessore al commercio Jacopo Scatà ha comunicato che il chiosco, gestito da un fioraio, non era più operativo e non veniva utilizzato da molto tempo. La struttura, nonostante fosse visibile a migliaia di passanti quotidiani, si trovava in stato di abbandono e non rappresentava più un servizio per i residenti e i turisti.

Dopo che la concessione è scaduta lo scorso 30 luglio, il municipio ha avviato l’operazione di demolizione. Questo intervento fa parte di una strategia più ampia per migliorare l’attrattività dei luoghi pubblici e garantire che le strutture siano sempre in linea con le esigenze della comunità. La presenza di chioschi in stato di abbandono può nuocere all’immagine della città e il municipio sta cercando di affrontare questo problema in modo deciso.

Un pezzo di storia perduto: il chiosco di viale delle Milizie

Un altro intervento significativo è avvenuto su viale delle Milizie, dove si trovava un chiosco che, sebbene rappresentasse un’icona per gli abitanti del quartiere, è stato considerato non più decoroso e funzionale. L’assessore Scatà ha sottolineato l’importanza del chiosco per chi ha frequentato storicamente le istituzioni vicine, come l’istituto Mamiani e il tribunale di Roma, ma ha anche riconosciuto che, essendo chiuso da anni, non poteva più rimanere in piedi.

Il 31 luglio, il chiosco è stato abbattuto, segnando la fine di un’epoca per il quartiere. Questo intervento solleva interrogativi sulla memoria storica dei luoghi in cui operano piccole attività economiche e su come la città può mantenere la propria identità, adattandosi allo stesso tempo ai cambiamenti delle esigenze urbane.

Un piano di rimozioni in espansione

Il piano di rigenerazione urbana del municipio I non si limita soltanto alla demolizione dei chioschi. Sono compresi anche interventi su edicole e dehors, con l’obiettivo di eliminare strutture abusive e quelle dismesse di attività che non sono più in esercizio. A oggi, sono state già rimosse più di 200 strutture, e il piano è destinato a continuare, con un potenziamento delle risorse a disposizione nel 2024, grazie ai fondi ottenuti dal Campidoglio.

Le rimozioni non vanno sottovalutate, poiché rappresentano sia un’attività di pulizia urbana sia un’opportunità per ridefinire gli spazi pubblici all’interno del tessuto cittadino. L’assessore Scatà ha evidenziato come questi sforzi siano cruciali per garantire un’immagine dignitosa e accogliente della città, in un contesto in cui le aspettative dei cittadini e dei turisti sono in continua evoluzione.

La demolizione di chioschi storici come quello di viale delle Milizie ricorda che ogni cambiamento porta con sé anche la perdita di memoria, ed è fondamentale trovare un equilibrio tra il rispetto della storia locale e l’adattamento alle nuove esigenze urbane.

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