No apertura della Porta Santa per il Giubileo 2025 al di fuori di Roma: chiarimenti dal Dicastero

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No apertura della Porta Santa per il Giubileo 2025 al di fuori di Roma: chiarimenti dal Dicastero - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

L’attesa per il Giubileo 2025 è alta, ma il Dicastero per l’Evangelizzazione ha messo fine a ogni dubbio riguardo alla presenza della Porta Santa al di fuori di Roma. La decisione di non aprire porte in Cattedrali o Santuari internazionali è stata confermata, ribadendo l’esclusività della Basilica di San Pietro e delle tre basiliche papali. Il fatto si inserisce all’interno di un contesto storico e religioso di grande importanza per la comunità cattolica, lasciando però spazio a riflessioni sul significato e l’accessibilità di questo evento.

esclusività della Porta Santa a roma

porte sante: le basiliche papali

Secondo il comunicato ufficiale del Dicastero per l’Evangelizzazione, l’unica Porta Santa riconosciuta per il Giubileo 2025 rimane quella della BASILICA DI SAN PIETRO e delle altre tre basiliche papali: SAN GIOVANNI IN LATERANO, SANTA MARIA MAGGIORE e SAN PAOLO FUORI LE MURA. Ogni altro luogo di culto, comprese le cattedrali e i santuari nel mondo, non rientreranno nel programma giubilare per quanto riguarda l’apertura di una Porta Santa. Questa decisione si basa su una tradizione consolidata che afferma che solo alcuni luoghi selezionati possiedono questo onore particolare, mantenendo un legame diretto con la figura del Papa e la storia della Chiesa.

il ruolo del Papa e le aperture speciali

In aggiunta, è stata menzionata l’intenzione del Santo Padre di aprire una Porta Santa in un carcere, un gesto simbolico che sottolinea l’impegno della Chiesa verso i più dimenticati e vulnerabili. Questo approccio evidenzia la volontà di rendere il Giubileo non solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità di redenzione e riconciliazione, particolarmente per coloro che vivono situazioni di disagio. La scelta di non aprire altre porte rappresenta un ritorno alle origini del Giubileo, dove la centralità di Roma e del Papa è stata da sempre fondamentale per l’assegnazione delle indulgenze e dei riti legati a questa celebrazione.

significato dell’indulgenza e del perdono

l’indulgenza nel contesto giubilare

L’indulgenza rimane un elemento centrale nel Giubileo, come definito sin dal primo Giubileo nel 1300. Questo sacramento rappresenta la pienezza del perdono divino, un dono che la Chiesa offre ai fedeli attraverso la Penitenza e le opere di carità. Secondo il Decreto della Penitenzieria Apostolica del 13 maggio 2024, in occasione del Giubileo, i fedeli sono incoraggiati a partecipare a specifiche pratiche di penitenza e ad avvicinarsi ai luoghi sacri per ricevere l’indulgenza plenaria. Ogni Giubileo, pertanto, non è solo un evento liturgico, ma anche un momento di riflessione personale e comunitaria sul potere del perdono.

pratiche di carità e speranza

Il Dicastero ha ribadito l’importanza di vivere il momento giubilare in pienezza, aumentando le opere di carità e proponendo segni di speranza all’interno della comunità. Attraverso queste pratiche, i fedeli possono sperimentare l’incontro con Dio e condividere il messaggio di amore e misericordia. La mancanza di aperture di porte sante al di fuori di Roma non impoverisce l’esperienza giubilare, ma piuttosto invita a un rinnovato impegno spirituale e sociale, portando avanti un messaggio di rinnovamento interiore che oltrepassa le geografie fisiche.

Nell’attesa del Giubileo 2025, si prospetta quindi un richiamo importante alla centralità di Roma e della figura del Papa come simboli di unità e speranza per la comunità cattolica mondiale.

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