Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Giordana Bellante
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La situazione presso la stazione Flaminio, punto di partenza della ferrovia Roma Nord, si è rivelata sempre più critica durante il pomeriggio del 1° agosto. A partire dalle 16:30, un afflusso massiccio di pendolari si è trovato di fronte a cancellazioni e a difficoltà nel trasporto, generando un’atmosfera di tensione e frustrazione. Il ritardo e le soppressioni dei treni hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficienza del servizio.
Il caos alla stazione Flaminio
Un afflusso incontrollato di passeggeri
Quando il primo treno utile è finalmente arrivato in stazione alle 17:07, la situazione era già degna di un episodio di tensione. Centinaia di passeggeri affollavano i binari, creando un caos palpabile. Alcuni hanno cercato di interagire fra loro per trovare un posto sul treno, mentre altri rinunciavano completamente, esausti e infastiditi. Le urla e i cori da stadio risuonavano nell’aria, tutti desiderosi di trovare una soluzione alla loro travolgente frustrazione.
Fabrizio Bonanni, membro del Comitato pendolari ferrovia Roma Nord, ha descritto la scena come desolante: “A bordo c’era gente imbestialita, stipata nei vagoni.” La situazione ha richiesto un intervento da parte della Regione Lazio, già sollecitata a considerare l’aumento delle misure di sicurezza. “Di questo passo qualcosa di brutto succede,” ha avvertito Bonanni, evidenziando la necessità di cambiamenti urgenti.
Condizioni di viaggio insopportabili
Le condizioni nei treni sono risultate insostenibili. L’assenza di aria condizionata e la presenza di finestrini danneggiati hanno reso i viaggi non solo scomodi, ma a tratti anche pericolosi. In aggiunta, l’episodio del 31 luglio, in cui i pendolari sono stati costretti a scendere dal treno e percorrere a piedi i binari, ha rappresentato un chiaro segnale della gravità della situazione.
L’incapacità di garantire un servizio efficiente ha sollevato interrogativi sul futuro della linea e sulla capacità delle autorità di affrontare le problematiche strutturali. Molti pendolari hanno richiesto un intervento immediato, chiedendo maggiore trasparenza e comunicazione da parte delle aziende coinvolte nel servizio.
Un appello alla denuncia
L’importanza della mobilitazione dei pendolari
Bonanni ha fatto notare che la situazione potrebbe migliorare solo con un maggiore coinvolgimento dei pendolari stessi. “Il problema è che queste situazioni continueranno se la gente non comincerà a denunciare,” ha sottolineato, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti. Il Comitato pendolari ha espresso la volontà di collaborare con i cittadini per affrontare la questione, ma sottolinea l’importanza dell’azione collettiva per ottenere risultati significativi.
Riduzioni e futuri disagi
La situazione è destinata a peggiorare nei prossimi giorni: Astral ha recentemente annunciato una riduzione ulteriore delle corse dal 10 al 27 agosto per lavori programmati. Questi cambiamenti non faranno altro che aggravare il malcontento tra i pendolari, già provati dalla scarsa qualità del servizio.
Tra l’altro, un’informazione preoccupante è l’annuncio della chiusura della tratta extraurbana a partire da gennaio 2025 per lavori di ristrutturazione. Questa chiusura, sebbene necessaria, potrebbe rivelarsi un ulteriore ostacolo per i pendolari che già affrontano un pericolo e un disagio continuo durante i loro spostamenti. Solo il tempo dirà se la speranza di un miglioramento del servizio diventerà realtà.