Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Un’importante campagna di scavi subacquei al lago di Bolsena ha portato alla luce reperti archeologici risalenti alla prima età del ferro. Questi ritrovamenti si inseriscono all’interno del progetto finanziato dal Pnrr, volto a creare un percorso subacqueo nella zona del Gran Carro, uno dei siti storici più significativi dell’area. L’analisi di questi artefatti offre nuove e preziose informazioni sulla storia dell’antica civiltà che abitava la regione.
Il sito del Gran Carro: un’importante area archeologica
Origini e significato del sito
Il lago di Bolsena, situato nel Lazio, rappresenta un’importante risorsa sia naturalistica che culturale. Il Gran Carro, in particolare, è riconosciuto come uno dei luoghi di culto e di attività rituali più rilevanti per le antiche popolazioni del periodo compreso tra la fine del X secolo e l’inizio del IX secolo a.C. Questa area è diventata di particolare interesse per gli archeologi, in quanto i reperti rinvenuti gettano luce sulla vita quotidiana e sulle pratiche religiose delle comunità protostoriche.
Progetto di valorizzazione e sfruttamento turistico
Grazie ai finanziamenti del Pnrr, il progetto prevede non solo la salvaguardia dei reperti, ma anche la valorizzazione del sito attraverso la creazione di un percorso subacqueo. Questo permetterà ai visitatori di immergersi nella storia e scoprire la ricchezza culturale di una delle zone più affascinanti d’Italia. L’intento è quello di coniugare l’importanza storica con un approccio di turismo sostenibile, attirando appassionati di archeologia e storia dalle diverse parti del mondo.
Reperti archeologici: scoperte significative
Oggetti votivi e domestici
La campagna di scavi ha rivelato la presenza di oltre 150 vasi e una varietà di altri oggetti di uso quotidiano e votivo. Tra questi, si distingue una statuetta in argilla che presenta fattezze femminili, attribuibile a pratiche religiose e cultuali del tempo. Questo ritrovamento è particolarmente significativo in quanto potrebbe indicare un culto della fertilità molto diffuso nell’area.
Il cavallino in terracotta e il culto del sole
Un altro reperto notevole è un cavallino in terracotta, verosimilmente associato a un carro solare. Questa scoperta illustra le complessità della simbologia e dei rituali dell’epoca, suggerendo l’importanza del sole nella vita spirituale delle antiche popolazioni. La figura del carro solare rappresenta non solo un aspetto della cultura materiale, ma anche una connessione profonda con le tradizioni religiose del periodo protostorico.
Tutela e salvaguardia del sito
Attività di messa in sicurezza
Durante l’intera campagna di scavo, è stata posta particolare attenzione alla sicurezza del sito grazie all’intervento dei sommozzatori della Guardia di Finanza. Questi professionisti hanno garantito la protezione dei reperti e prevenito atti di vandalismo o saccheggi. La vigilanza attiva è essenziale per preservare l’integrità dei ritrovamenti e garantire che gli scavi possano procedere senza ulteriori danneggiamenti.
Prospettive future e ricerca
Le attività al lago di Bolsena non si fermano qui; ulteriori ricerche sono previste per esplorare più a fondo l’area e scoprire nuovi reperti. Questo non solo arricchirà il patrimonio archeologico italiano, ma fornirà anche importanti dati per la comprensione delle dinamiche sociali, culturali e religiose delle popolazioni che abitavano la regione nel corso della sua storia. La continuità delle indagini è dunque fondamentale per valorizzare questo patrimonio e per educare le nuove generazioni sulla storicità e l’importanza del sito.
Le scoperte al lago di Bolsena rappresentano un prezioso tassello per la nostra comprensione del passato e un’importante opportunità per promuovere un turismo consapevole e rispettoso della storia.