Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2024 by Redazione
Un allerta si è levato dall’Arsenale militare di Taranto dopo un grave incidente avvenuto ieri pomeriggio. Il cedimento della barca-porta ha sollevato preoccupazioni in merito alla sicurezza dei lavoratori e alla manutenzione delle infrastrutture marittime. La Uil Pa di Taranto ha subito denunciato la situazione, sottolineando come fortunatamente nessuno fosse presente al momento della tragedia sfiorata. L’episodio ha portato a un’interruzione delle attività e a una piccola esondazione nel bacino Ferrati.
Incidente al bacino Ferrati: i dettagli del cedimento
L’incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri, quando la barca-porta, una struttura fondamentale che chiude il bacino Ferrati, ha subito un cedimento. Questo evento ha provocato un’affluenza di acqua nel bacino, generando non solo una piccola esondazione ma altresì un forte boato che ha allertato i residenti del vicino Borgo di Taranto. Secondo testimonianze locali, il rumore era simile a un’esplosione, creando panico fra la popolazione.
L’area del bacino Ferrati, situata 12 metri sotto il livello del mare, ha una lunghezza di 250 metri e, durante l’incidente, le sue acque sono state invase con una forza tale da allagare i capannoni circostanti e le strade adiacenti all’Arsenale. Sebbene non ci siano state vittime o feriti, la Uil Pa ha sottolineato che l’evento avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche.
Le reazioni del sindacato e le richieste d’incontro
Gaetana Pisarra, segretaria della Uil Pa dell’Arsenale di Taranto, ha espresso grande preoccupazione per la sicurezza dei lavoratori. Ha dichiarato che la situazione solleva interrogativi sulla manutenzione e sulle condizioni strutturali delle infrastrutture marittime. Secondo Pisarra, il fatto che nessuno fosse presente al momento del cedimento è stato “solo un caso fortuito”, e questo rende ancor più urgente la necessità di indagare sulle cause dell’incidente.
Il sindacato ha chiesto un incontro con la Direzione per discutere non solo le cause dell’accaduto, ma anche per quantificare i danni subiti dalle infrastrutture e per esaminare possibili sversamenti nel Mar Piccolo, che potrebbero avere impatti ambientali. La sicurezza dei lavoratori è al centro delle preoccupazioni e il sindacato è determinato a ottenere chiarimenti e rassicurazioni.
Implicazioni e possibili responsabilità
Se dovesse emergere che il cedimento della barca-porta è stato causato da difetti nella struttura recentemente ristrutturata, la situazione potrebbe rivelarsi ancora più critica. Ignazio Barbuto, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ha evidenziato l’importanza degli interventi di consolidamento che avevano preceduto l’incidente. Il timore è che un simile evento potrebbe ripetersi, minando non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche l’integrità delle operazioni all’interno dell’Arsenale.
Le discussioni sulla responsabilità e sull’efficacia delle misure di sicurezza sono destinate a dominare il dibattito nelle prossime settimane. Sarà fondamentale comprendere la dinamica del cedimento e valutare gli eventuali interventi necessari per prevenire futuri incidenti simili.
Il caso solleva interrogativi sulla gestione e sulla manutenzione delle infrastrutture marittime militari e richiede una risposta rapida e chiara da parte delle autorità coinvolte per non lasciare spazio a ulteriori allerta.