Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Nel Friuli Venezia Giulia, la crescente popolazione carceraria ha raggiunto livelli preoccupanti. Tra dicembre 2022 e dicembre 2023, il numero di detenuti è aumentato di oltre l’11%, passando da 572 a 639 unità. Gli stranieri rappresentano quasi il 40% della popolazione totale. Il report “Analisi dei dati relativi a criminalità e sistema penitenziario del Fvg” evidenzia che il Friuli Venezia Giulia è la terza regione italiana per tasso di sovraffollamento carcerario, un fenomeno che continua a destare preoccupazione, soprattutto alla luce degli eventi recenti.
Un quadro preoccupante del sovraffollamento carcerario
Dati incisivi e comparativi
Secondo le statistiche fornite dalla Direzione generale della Regione, il sovraffollamento carcerario in Friuli Venezia Giulia rappresenta un fenomeno allarmante. Le segnalazioni indicano una crescita esponenziale, arrivando a sfiorare il 146,9% di capienza a fine giugno 2024, con un punteggio che è sceso a 140,08% entro il mese di luglio. Di particolare interesse è la percentuale di stranieri detenuti, che ha raggiunto il 44,98%. Questi valori collocano il Friuli Venezia Giulia al terzo posto a livello nazionale, solo dopo Puglia e Lombardia.
Il sistema carcerario italiano nel complesso presenta significativi indici di sovraffollamento, con un totale nazionale di oltre 61.000 detenuti su una capienza di poco più di 51.000 posti disponibili. La Regione FVG ha quindi un contesto carcerario che si discosta dalla media nazionale, evidenziando la necessità di un’analisi più dettagliata delle cause sottostanti a questo fenomeno.
La distribuzione del sovraffollamento nei diversi istituti
Esaminando i dettagli a livello di singoli istituti, emerge una situazione varia e complessa. Il carcere di Tolmezzo, ad esempio, mostra una situazione di equilibrio, con 150 detenuti rispetto a una capienza di 149. Tuttavia, altre strutture presentano condizioni di sovraffollamento critico: il carcere di Gorizia, con 74 detenuti per 53 posti disponibili, ha un tasso di sovraffollamento del 139,6%; quello di Pordenone registra un sorprendente 151,35% ; Trieste con 152,6% , e finalmente Udine, che supera il massimo con un 177,89% . Questo quadro dinamico richiede un’urgente presa di coscienza e misure adeguate da parte delle autorità competenti.
Tensioni e sfide all’interno degli istituti
Proteste e sindrome da sovraffollamento
Il garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro, evidenzia come la situazione carceraria abbia raggiunto punti critici, specialmente durante i mesi estivi, quando le condizioni di vita nei penitenziari diventano sempre più insostenibili. Queste difficoltà hanno alimentato proteste e disordini in vari istituti, tra cui quello di Trieste, dove si sono verificati eventi di contestazione significativa il 11 luglio.
Le critiche non sono solamente circoscritte alla vita quotidiana dei detenuti, ma anche alla salute e sicurezza delle guardie penitenziarie. Quest’anno, il numero di suicidi tra i detenuti ha colpito in modo particolare il sistema, con 62 casi segnalati a livello nazionale, ma fortunatamente, nessuno di questi si è verificato nelle carceri del Friuli Venezia Giulia. Anche il personale di polizia penitenziaria ha subito delle perdite tragiche, con 6 agenti che hanno perso la vita.
Un sistema in cerca di risposte
Alla luce di questi eventi, è evidente che il sistema penitenziario del Friuli Venezia Giulia necessita di un’approfondita revisione e ristrutturazione. Le autorità locali e nazionali sono chiamate a valutare non solo i numeri, ma anche le condizioni di vita all’interno delle carceri, puntando su iniziative di rieducazione e reinserimento sociale. Solo attraverso un’analisi completa del fenomeno sarà possibile intraprendere un percorso di riforma che affronti le radici del sovraffollamento e migliori il sistema carcerario nel suo complesso.