Ultimo aggiornamento il 18 Agosto 2024 by Giordana Bellante
La drammatica scoperta del corpo di Zhanna Russu, una rifugiata ucraina di 45 anni, ha scosso la tranquillità del centro di Trieste. La donna, che aveva abbandonato la sua patria in cerca di sicurezza insieme ai suoi due figli, è stata trovata senza vita in un sottotetto, e ora le autorità cercano di far luce sulle cause della sua morte.
La scoperta del corpo
Dettagli dell’accaduto
Il corpo di Zhanna Russu è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri presso un edificio situato in via Fabio Severo, poco più in alto della sua abitazione al sesto piano. Secondo le indagini preliminari, la vittima si trovava sull’ultima rampa di scale che conduce al sottotetto. La posizione in cui è stata scoperta potrebbe fornire indizi sulle circostanze della sua scomparsa e, potenzialmente, sulle cause della sua morte, che attualmente rimangono sconosciute e oggetto di indagine.
Incarico delle forze dell’ordine
Immediatamente dopo il ritrovamento, i carabinieri del comando provinciale di Trieste si sono messi al lavoro per ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte della donna. Le autorità non escludono alcuna ipotesi, e questo approccio flessibile è fondamentale per raccogliere tutte le informazioni necessarie per chiarire il mistero. È stata avviata un’analisi approfondita della situazione, con particolare attenzione alla vita della vittima nell’ultimo periodo.
Le indagini
Raccolta di testimonianze
I militari hanno avviato un lavoro di raccolta di testimonianze da parte di condomini e persone che avevano avuto contatti recenti con Zhanna. Interrogatori e sondaggi sulla vita quotidiana della donna rappresentano aspetti cruciali nelle indagini. Chi l’ha incontrata prima del suo decesso potrebbe offrire indizi vitali che potrebbero contribuire a delineare il contesto di questa tragica vicenda.
Visione di filmati di sorveglianza
Un altro elemento significativo nell’indagine è l’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Questi filmati potrebbero rivelare movimenti sospetti o persone che sono state avvistate nei dintorni dell’edificio prima che la donna fosse scoperta. La visione di queste immagini potrebbe dunque fornire ulteriori punti di riferimento per individuare le circostanze della sua morte e per chiudere possibili vuoti informativi negli eventi.
Autopsia e situazione personale della vittima
Esame autoptico
Il pubblico ministero Pietro Montrone ha disposto un’analisi autoptica sul corpo di Zhanna Russu, programmata per essere effettuata nei prossimi giorni. L’autopsia è un passaggio fondamentale per stabilire con certezza le cause del decesso e potrà rivelare dettagli che attualmente sono sconosciuti alle autorità. Un’esaminazione dettagliata sarà necessaria per determinare se la morte sia riconducibile a cause naturali, accidentali, o se sia avvenuto un coinvolgimento di terzi.
Condizioni di vita della rifugiata
Zhanna Russu, giunta in Italia dopo aver fuggito il conflitto in Ucraina, aveva inizialmente beneficiato di programmi di protezione e assistenza, prima di essere affidata alla Fondazione Luchetta e posteriormente all’Ics. Le sue condizioni di vita e il suo stato mentale sono stati l’oggetto di monitoraggio, e si apprese che aveva un incontro programmato con uno psicologo nel giorno della sua morte, ma non si era presentata. Si erano perse le tracce di lei per poco più di un giorno, il che solleva interrogativi sulla sua situazione personale prima della tragedia.
La faccenda rimane sotto stretto controllo delle autorità locali, che continuano a lavorare per chiarire quanto accaduto a Zhanna Russu e supportare i familiari di fronte a una perdita inaspettata e dolorosa.