Condanna all’ergastolo per Giacomo Passeri: reazioni e richieste da parte della famiglia e della politica

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Condanna all'ergastolo per Giacomo Passeri: reazioni e richieste da parte della famiglia e della politica - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2024 by Giordana Bellante

La situazione di Giacomo Passeri, giovane pescarese arrestato in Egitto per possesso di droga, è diventata sempre più drammatica dopo la recente sentenza che lo condanna all’ergastolo. I familiari, in particolare il fratello Andrea, stanno vivendo un momento di intensa preoccupazione e choc. In questo contesto, emergono anche le reazioni della politica italiana, che invoca un intervento urgente da parte del governo.

La condanna di Giacomo Passeri e le sue conseguenze

Dettagli della condanna

Andrea Passeri ha espresso la sua profonda preoccupazione, dichiarando che la famiglia è “sotto choc” per la notizia ricevuta. La sentenza emessa da un tribunale al Cairo prevede una pena di ergastolo, con una condanna iniziale di 25 anni. Giacomo Passeri era stato arrestato circa un anno fa in Egitto, dove era in vacanza. Il suo arresto aveva suscitato preoccupazioni sicure, specialmente in merito alle modalità in cui è avvenuto e alle condizioni detentive che ha dovuto affrontare. Giacomo ha denunciato di essere stato soggetto a torture e maltrattamenti, un aspetto di quell’esperienza che ha indotto lui stesso a intraprendere uno sciopero della fame per protestare contro il trattamento ricevuto e contro le lungaggini burocratiche legate al suo processo.

Le condizioni di detenzione

Nel corso di questi mesi, la famiglia Passeri ha sollevato questioni riguardo alle condizioni di detenzione di Giacomo. Secondo le sue dichiarazioni, il giovane non avrebbe avuto accesso a un adeguato supporto legale, trovandosi costretto a subire interrogatori senza la presenza di un avvocato. Questa situazione ha alimentato un clima di sfiducia nei confronti delle autorità egiziane, facendo riemergere casi simili, come le vicende di Giulio Regeni e Patrick Zaki, che hanno evidenziato la problematica dei diritti umani nel paese nordafricano. La mancanza di traduttori durante le fasi del processo ha ulteriormente complicato la situazione, rendendo difficile la comprensione dei diritti e delle accuse mosse contro di lui.

Le reazioni della politica italiana

L’intervento richiesto

In questa angosciante situazione, si sono mobilitati anche diversi esponenti della politica italiana. Tra questi, il deputato di Avs Marco Grimaldi e il segretario regionale di Sinistra Italiana per l’Abruzzo, Daniele Licheri, hanno espresso preoccupazione per la sorte di Giacomo Passeri e richiedono un’azione immediata da parte del governo italiano. I due esponenti politici hanno definito la vicenda come “una negazione dei diritti umani”, richiamando l’attenzione su situazioni precedenti simili che hanno colpito cittadini italiani in terra egiziana.

Le analogie con casi precedenti

Grimaldi e Licheri hanno rimarcato l’importanza di essere vigili e di non cadere nell’illusione che le cose in Egitto stessero migliorando. Ricordando casi come quello di Regeni e Zaki, hanno evidenziato quanto possa essere complessa e pericolosa la situazione per i cittadini italiani all’estero, in special modo in paesi con un sistema giuridico critico. Le loro richieste non si limitano solamente alla liberazione di Giacomo Passeri, ma mirano a garantire che tutti i cittadini italiani all’estero siano trattati con dignità e rispetto per i loro diritti fondamentali.

Le iniziative di supporto

A livello locale e nazionale, si stanno facendo sentire anche le voci di associazioni e gruppi che operano in difesa dei diritti umani. Sono previsti sit-in e campagne di sensibilizzazione in diverse città italiane per mantenere alta l’attenzione sulla situazione di Giacomo Passeri e per chiedere al governo di muoversi in modo più deciso. La vicenda ha colpito profondamente l’opinione pubblica, generando un dibattito intenso sulle responsabilità del governo italiano in situazioni di emergenza all’estero e sulle misure da adottare per tutelare i propri cittadini.

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