Napoletano si autoaccusa di quattro omicidi: la drammatica confessione di un ex badante

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Napoletano si autoaccusa di quattro omicidi: la drammatica confessione di un ex badante - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 by Giordana Bellante

Una delle storie più scioccanti degli ultimi giorni proviene dalla Campania, dove un 48enne napoletano, Mario Eutizia, ha fatto notizia dopo essersi presentato ai carabinieri di Caserta per confessare quattro omicidi avvenuti mentre ricopriva il ruolo di badante. Sostenuto dai legali Antonio Daniele e Gennaro Romano, Eutizia ha fornito dettagli inquietanti sulle sue azioni. Le indagini ora si concentrano su un possibile risvolto più ampio di questa tragica vicenda.

La confessione inaspettata

Il racconto del badante

Il dramma ha preso avvio ieri mattina, quando Mario Eutizia si è presentato ai carabinieri a Caserta, annunciando l’intenzione di confessare omicidi. Sotto interrogatorio, il 48enne ha dichiarato di aver interrotto la vita di quattro anziani, asserendo di aver agito per compassione, con l’intento di alleviare le loro sofferenze. Ha affermato di aver somministrato ai suoi assistiti dosi massicce di farmaci sedativi, come Talofen e Trittico, fino a quattro volte superiori alla dose prescritta.

Eutizia ha spiegato di essere lui stesso un paziente oncologico, affermando di comprendere e condividere il dolore dei suoi assistiti. Questa condivisione di sofferenza, secondo il suo racconto, lo ha spinto a diventare un “angelo della morte”, un titolo che ha assunto consapevolmente. Ha confessato di aver agito non solo per dare sollievo ma anche per fronteggiare la propria incapacità nel tollerare il dolore.

La dinamica degli omicidi

Con dettagli inquietanti, Eutizia ha svelato che due dei decessi risalgono al 2014, quando si trovava a Latina. I carabinieri, in una prima fase delle indagini, non sono riusciti a identificare le due vittime. Tuttavia, i riferimenti agli altri due casi sono più recenti e riconducibili a decessi avvenuti a Casoria e Vibonati. Luigi Di Marzo, 89 anni, e Gerardo Chintemi, 96 anni, hanno entrambi ricevuto assistenza dal badante. La scoperta è avvenuta dopo che i familiari hanno confermato che Eutizia era il loro badante.

Il quadro si complica ulteriormente se si considera che Eutizia ha anche un passato penale, avendo già subito condanne per reati come furto e truffa, seppur senza precedenti per reati contro la persona. La gravità della situazione ha spinto le autorità a richiedere ulteriori accertamenti sui decessi classificati inizialmente come naturali.

Le indagini in corso

Possibilità di altre vittime

Gli inquirenti non si fermano alla confessione di Eutizia. C’è la chiara impressione che possano esistere altre vittime, le cui morti potrebbero essere state erroneamente attribuite a cause naturali. Le indagini si stanno concentrando sulla possibilità di riesumare i corpi per eseguire autopsie e accertamenti tossicologici. Il compito ora sarà quello di analizzare i casi del 2014 a Latina e le eventuali altre vittime, per capire l’intero spettro delle azioni di Eutizia.

La posizione legale di Eutizia

Attualmente, Mario Eutizia è in custodia cautelare, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La Procura ha iniziato a lavorare in modo congiunto con i carabinieri per raccogliere tutte le prove necessarie, ma la competenza su alcuni dei delitti potrebbe dover essere trasferita ad altre procure, dato che le morti si sono verificate in diverse località.

La vicenda si preannuncia complessa e potrebbe vedere il coinvolgimento di numerose istituzioni, considerando sia la quantità di reati presunti che le implicazioni legali in corso. Gli sviluppi futuri saranno sicuramente attentamente monitorati sia dalle autorità che dall’opinione pubblica, in un caso che solleva interrogativi inquietanti sul ruolo dei badanti e sull’efficacia dei controlli sulle loro attività.

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