Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Necessità di una forte connessione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro è diventata una priorità. Andrea Dellabianca, presidente della Compagnia delle Opere, evidenzia l’importanza di far risaltare le attività artigianali e meccaniche, invitando a una maggiore valorizzazione del capitale umano. L’analisi dei recenti dati occupazionali e il ruolo degli immigrati nel mercato del lavoro italiano suggeriscono che esiste la possibilità di creare posti di lavoro dignitosi e di qualità per il futuro.
Il valore del capitale umano nel mondo del lavoro
La formazione di qualità come pilastro
Una delle principali sfide da affrontare è il rapporto fra il lavoro e la formazione. Secondo ricerche condotte dal Politecnico di Milano, appena il 5% dei lavoratori si sente realizzato e soddisfatto nel proprio ambito occupazionale. I numeri parlano chiaro: è fondamentale porre l’accento sui temi della formazione e dell’istruzione tecnico-professionale. La Compagnia delle Opere, attraverso vari incontri e interazione con i lavoratori, intende analizzare le loro necessità, affinando così l’offerta formativa. L’obiettivo è sviluppare un percorso educativo che non solo fornisca competenze tecniche, ma che costruisca anche un equilibrio tra vita professionale e personale.
In questo contesto, un altro aspetto da non sottovalutare è l’impatto del cambiamento tecnologico. Le istituzioni, da parte loro, hanno la responsabilità di accompagnare questo processo, dando impulso a politiche e iniziative che facilitino l’adattamento al nuovo scenario lavorativo. Un legame attivo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro potrebbe favorire un innalzamento della qualità delle professioni, limitando i rischi di un mismatch tra domanda e offerta nei diversi settori.
Occupazione e denatalità: una sfida da affrontare
Le politiche per incrementare il tasso d’occupazione
Il ministero del Lavoro, rappresentato dalla ministra Calderone, ha lanciato l’obiettivo di aumentare il tasso d’occupazione dal 62% al 68%. Un passo necessario per affrontare le problematiche legate alla denatalità e all’invecchiamento della popolazione. Dellabianca suggerisce strategie per raggiungere questo traguardo, tra cui l’incremento dell’occupazione giovanile e femminile. È essenziale non solo attrarre i giovani nel mondo del lavoro, ma anche supportare il reinserimento di coloro che, dopo aver avviato una famiglia, desiderano riprendere la propria carriera.
Offrire opportunità di lavoro a figure straniere è un ulteriore passo cruciale. L’analisi del fabbisogno occupazionale da parte delle aziende lascia emergere l’esigenza di integrare nel tessuto socio-lavorativo una popolazione immigrata, capace di soddisfare le richieste del mercato. Questo approccio deve includere programmi di formazione e di sostegno, capaci di garantire un accesso efficace al mondo del lavoro e una buona integrazione sociale.
Sostenere l’inserimento: dal lavoro all’abitazione
Oltre alla formazione e alla qualità dell’occupazione, è fondamentale intervenire anche sul fronte dell’inserimento sociale. Le province con maggiore richiesta di forza lavoro spesso presentano anche costi elevati per l’abitazione. È quindi necessario implementare misure di sostegno per chi si trasferisce e per le famiglie a bassa entrata. L’inserimento di queste persone nel mercato del lavoro non può prescindere da un’adeguata assistenza che tenga conto delle loro esigenze abitative e di integrazione.
In questo scenario, è evidente che la costruzione di un ambiente lavorativo inclusivo e motivante è più che mai necessaria. Creare opportunità di qualità per tutti, compresi i nuovi arrivati, rappresenta un traguardo ambizioso ma realizzabile, che potrebbe contribuire in modo significativo alla ripresa economica e sociale del paese.