Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2024 by Redazione
Oliviero Toscani, noto fotografo e pubblicitario, racconta la sua battaglia contro una malattia rara, l’amiloidosi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Con una perdita di peso di quaranta chili in un anno, Toscani riflette sul cambiamento radicale della sua vita, una trasformazione che ha influito profondamente sulla sua quotidianità e sul suo modo di vedere il mondo. Questo articolo esplorerà la sua esperienza, le cure seguite e il suo approccio alla vita in un momento di grande sfida.
diagnosi e cambiamento della vita
dall’euforia all’incertezza
Nell’intervista, Toscani racconta di aver vissuto gran parte della sua vita con la spensieratezza di una generazione che credeva di rimanere per sempre giovane, «come Bob Dylan». Ma questa percezione è cambiata drasticamente. Alla fine di giugno dello scorso anno, l’artista si è trovato a fronteggiare una realtà inquietante: si è svegliato con gambe gonfie e una difficoltà nel camminare, segnali di un deterioramento della salute. Un medico di Pisa, il dottor Michele Emdin, ha poi diagnosticato l’amiloidosi, una condizione in cui le proteine si accumulano in organi vitali, compromettendo le loro funzioni e, in assenza di un trattamento efficace, portando a conseguenze fatali. La gravità della situazione ha costretto Toscani a mettere in discussione la sua vita e le sue priorità.
la lotta quotidiana
La perdita di peso e la progressiva debolezza fisica sono diventate parte della sua vita quotidiana. In un anno, Toscani ha subito una trasformazione che ha comportato anche la rinuncia ad attività che amava, tra cui bere vino, il cui sapore è stato alterato dalla medicina. Nonostante le difficoltà, Toscani non mostra segni di paura per la morte; piuttosto, si concentra su come vivere al meglio in un corpo che lo tradisce. La sua resilienza emerge dalle parole che ha condiviso: “Basta che non faccia male. Ho vissuto troppo e troppo bene.”
la cura sperimentale e le sfide
sperimentazione e speranza
Attualmente, Toscani è sotto una cura sperimentale, un processo che lo ha portato a vivere esperienze estreme di malattia. In un passaggio dell’intervista, descrive una fase critica in cui ha contratto una polmonite virale e il Covid-19, avvertendo una connessione con momenti di realizzazione quasi trascendentale: un’esperienza di colori psichedelici che lo ha accompagnato mentre la febbre lo assaliva. Questo è un esempio del modo in cui Toscani riesce a trovare un significato anche nelle esperienze più dolorose, trasformando la sofferenza in un momento di creatività e introspezione.
relazioni e isolamento
Oliviero Toscani ha parlato anche delle relazioni che lo sostengono in questo momento difficile. Ha mantenuto un buon rapporto con alcuni amici, come Luciano Benetton, il quale, scherzando, ha commentato la malattia di Toscani paragonandola a una condizione che ha sempre caratterizzato la sua vita. Tuttavia, Toscani ha espresso chiaramente il desiderio di non ricevere visite frequenti da parte degli amici, sottolineando come affrontare il suo stato di salute sia complicato e impegnativo in sé. Si è rifugiato nelle sue passioni, come la lettura e la visione delle partite di calcio.
riconoscimenti e futuro
il successo della mostra
Oliviero Toscani è attualmente al centro di una mostra di grande successo al Museum für Gestaltung di Zurigo, la quale ha superato le aspettative iniziali e sarà prorogata fino alla fine dell’anno. Questo grande risultato ha rappresentato un vero e proprio traguardo personale per Toscani, un’opportunità che ha accolto con meraviglia considerando il suo percorso artistico. Da studente, ammirava il lavoro di chi esponeva in spazi prestigiosi, e ora è lui in mostra, un simbolo di riuscita e tenacia anche di fronte alle avversità.
prospettive future
Con la salute che continua a rappresentare una sfida, Toscani guarda con speranza al futuro. L’idea di visitare la sua mostra insieme ad amici, quali Ali e Cappato, segna un desiderio di continuare a vivere esperienze significative che lo portino a esplorare nuove dimensioni della sua arte e della vita, rendendo omaggio a un’esistenza che, nonostante le difficoltà, resta per lui incredibilmente ricca e stimolante.