Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2024 by Redazione
Un importante ritrovamento ha sconvolto la comunità di Grizzo di Montereale e non solo, in seguito alla scoperta del corpo ibernato di Vincenzo Chiaranda. Quest’alpinista friulano, che ha fatto la storia dell’alpinismo italiano, scomparve nel 1959 durante un’ascensione al MERCEDARIO, una delle cime più alte delle Ande. La scoperta, avvenuta nel gennaio 2022, è stata riportata dal quotidiano Messaggero Veneto, riportando alla luce la storia di un uomo che ha dedicato la sua vita alla montagna e al documentarismo.
La vita di Vincenzo Chiaranda
Un uomo di molteplici talenti
Vincenzo Chiaranda, nato nel 1909 a Grizzo di Montereale, è stato un emblema di passione e determinazione. Soprannominato “l’eroe delle Ande”, era non solo un alpinista di spicco, ma anche un restauratore e documentarista. La sua vita si intrecciava tra le vette delle montagne europee e le cime sudamericane, dove ha filmato le sue ascensioni, immortalando momenti indimenticabili con la sua macchina da presa. Nel periodo dell’emigrazione, molti italiani scelsero di muoversi verso nuove terre in cerca di fortuna, e Chiaranda non fece eccezione, trovando cultura e opportunità tra le Ande.
Il suo amore per la montagna si concretizzò in diverse spedizioni, dove non solo sfidava le cime ma portava avanti un importante lavoro di documentazione. Attraverso i suoi filmati, ha condiviso la bellezza e le difficoltà dell’alpinismo con un pubblico sempre più vasto, diventando un punto di riferimento per tanti aspiranti alpinisti. La sua scomparsa nel 1959 ha lasciato un vuoto nel suo paese natale, dove la sua eredità è ancora viva in coloro che lo conoscevano.
La scoperta del corpo sulle Ande
Un ritrovamento inaspettato
La scoperta del corpo di Vincenzo Chiaranda è avvenuta il 10 gennaio 2022, a circa 63 anni dalla sua scomparsa, per mano di una giovane spedizione cilena composta da Horacio Ritter ed Erick Pizarro. I due alpinisti, spinti dalla volontà di ripercorrere la storica impresa di Chiaranda, si trovavano sul MERCEDARIO. Questo gigante delle Ande, con i suoi 6.770 metri, rappresenta una sfida non solo fisica ma anche mentale per ogni alpinista. Durante il loro tentativo, la squadra cilena inciampò nel corpo del friulano, insieme al suo zaino e all’attrezzatura.
Il ritrovamento ha un impatto emotivo considerevole, non solo per i membri della spedizione ma per l’intera comunità di Grizzo di Montereale. Chiaranda, che aveva lasciato un segno profondo nella storia dell’alpinismo, tornava a vivere attraverso il ricordo di chi lo aveva amato e rispettato. Dopo aver fatto i dovuti accertamenti, gli esploratori cileni hanno deciso di rintracciare i familiari dell’alpinista.
L’impatto sulla comunità e la famiglia
Un incontro emozionante
Le notizie della scoperta sono giunte alla famiglia Chiaranda, residenti a Grizzo, solo nell’ottobre 2023. I membri della spedizione hanno infatti voluto informare e incontrare i discendenti di Vincenzo per riportare a casa oggetti ritrovati, legati alla sua storia. Tra essi vi sono effetti personali e testimonianze di una vita dedicata alla montagna.
Luciano Chiaranda, nipote di Vincenzo, insieme ai suoi figli, ha accolto la visita con grande emozione, portando alla luce ricordi familiari che erano stati tenuti vivi attraverso storie e aneddoti tramandati nel tempo. La scoperta ha riunito la famiglia intorno all’eredità di un uomo che ha ispirato generazioni di alpinisti, rafforzando il legame con le proprie radici.
Questo ritrovamento non solo ha riacceso l’interesse per la vita e le imprese di Vincenzo, ma ha anche sottolineato l’importanza della memoria storica, dimostrando come le avventure umane possano persistere ben oltre la vita stessa. La comunità, in onore di Chiaranda, si è riunita per commemorare la sua figura, rafforzando un senso di identità collettiva che trascende il tempo e lo spazio.