Toscana affronta la peste suina africana: ordinanza del presidente Giani per la prevenzione e controllo

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Toscana affronta la peste suina africana: ordinanza del presidente Giani per la prevenzione e controllo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

La Regione Toscana ha proclamato una nuova ordinanza contro la peste suina africana firmata dal presidente Eugenio Giani, con l’obiettivo di prevenire e controllare i focolai della malattia. Questo provvedimento è giunto in risposta ai recenti casi segnalati a Zeri, in provincia di Massa Carrara, zona che si è vista inserita nella delicata categoria di restrizione 2. L’ordinanza si propone di integrare e velocizzare le procedure già stabilite a livello nazionale, rimanendo alert sulla salute animale e sulle produzioni zootecniche locali, essenziali per l’economia regionale.

Il contesto della peste suina africana in Toscana

La peste suina africana rappresenta una delle sfide più gravi per il settore zootecnico, poiché colpisce in particolare i cinghiali, animali molto diffusi nella regione toscana. La presenza di focolai in aree critiche come Zeri ha spinto la Regione a intervenire con un’ordinanza che punta a mitigare i rischi per l’industria zootecnica. La situazione è particolarmente preoccupante poiché l’infezione, che non colpisce gli esseri umani, ha gravi ripercussioni sulla salute degli animali e sul mercato, rischiando di compromettere l’intera filiera produttiva.

L’ordinanza firmata da Giani è quindi un atto necessario, volto a coordinare le misure sanitarie e le strategie di contenimento già avviate da altri enti, nonché a rispondere in modo tempestivo all’emergere della malattia in contesti ritenuti a rischio. La Toscana, nota per le sue eccellenze gastronomiche e per i prodotti agro-alimentari di qualità, non può permettersi di abbassare la guardia. Le produzioni locali, infatti, non solo nutrono il mercato interno ma sono anche esportate in diverse parti del mondo.

Le misure previste dall’ordinanza di prevenzione

L’ordinanza del presidente Giani si articola in una serie di misure mirate a combattere la diffusione della PSA. In primo luogo, viene prevista un’integrazione delle procedure sanitarie e faunistiche, essenziali per ottenere un controllo efficace della situazione. Viene altresì rimarcata l’importanza di sintonizzare i protocolli regionali con quanto già pianificato a livello nazionale, per velocizzare le operazioni burocratiche riguardanti il depopolamento dei cinghiali, una pratica fondamentale per contenere la diffusione del virus.

A supporto di queste strategie, la Regione ha deciso di stanziare 360mila euro per finanziare le iniziative di contrasto alla malattia. Di questa somma, 300mila euro sono destinati ad interventi diretti contro la peste suina, mentre 60mila euro saranno utilizzati dai Comuni per la creazione di punti di stoccaggio delle carcasse. Questi interventi sono pensati per garantire una rapida reazione in caso di incidenti e per gestire le problematiche derivanti dalla sanificazione del territorio.

Il ruolo di enti e comunità locali nel controllo della malattia

Sul fronte della cooperazione, l’ordinanza sottolinea l’importanza della sinergia tra le istituzioni e le comunità locali nel contrasto alla peste suina africana. Grazie alla collaborazione tra la Regione, il Comune di Zeri e i cacciatori dell’ATC, sono state già attivate procedure di sorveglianza e controllo che si rivelano cruciali per il monitoraggio della situazione. Le iniziative locali permettono infatti di avere un quadro preciso riguardo alla presenza della malattia sul territorio, facilitando interventi tempestivi.

La responsabilizzazione delle comunità è centrale: i cacciatori e altri attori del settore possono contribuire attivamente alla raccolta di informazioni, alla segnalazione di avvistamenti sospetti e alla gestione diretta degli animali. L’approccio collaborativo è fondamentale per porre un argine alla PSA, evitando la diffusione ulteriore del virus e proteggendo le aziende che operano nel settore zootecnico.

L’ordinanza di Giani, quindi, non è solo un atto burocratico, ma una strategia complessiva che mira a salvaguardare l’economia toscana, la salute degli animali e, di riflesso, quella delle comunità locali che dipendono dalle risorse del territorio. La Toscana si impegna a combattere la peste suina africana con determinazione, mettendo in atto tutte le misure necessarie per garantire un futuro sostenibile nel settore zootecnico.

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