Arrestato in Argentina il latitante delle Brigate Rosse Leonardo Bertulazzi: estradizione in Italia imminente

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Arrestato in Argentina il latitante delle Brigate Rosse Leonardo Bertulazzi: estradizione in Italia imminente - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 by Giordana Bellante

Leonardo Bertulazzi, noto latitante delle Brigate Rosse, è stato arrestato in Argentina, dove era rifugiato dal 2004. La sua estradizione in Italia è ora garantita grazie alla revoca del suo status di rifugiato. Bertulazzi deve scontare una condanna di 27 anni a causa di gravi delitti, tra cui sequestro di persona e associazione sovversiva. La sua cattura rappresenta un’importante svolta nelle indagini e nel lavoro delle forze dell’ordine, che continuano a operare per portare in giustizia i responsabili di atti di terrorismo.

Il profilo di Leonardo Bertulazzi e il suo passato criminale

Leonardo Bertulazzi è un uomo che ha ricoperto un ruolo significativo nella storia delle Brigate Rosse, una delle organizzazioni terroristiche più note attive in Italia dagli anni ’70. Latitante dal 1980, il suo coinvolgimento nel sequestro dell’ingegnere Piero Costa, avvenuto a Genova nel 1977, ha segnato una tappa importante nella strategia di finanziamento dell’ala terroristica. La richiesta di un riscatto di 50 milioni di lire per liberare Costa rappresentava una mossa pianificata per sostenere l’attività dei gruppi violenti dell’epoca.

Durante la detenzione di Costa, Bertulazzi e i suoi complici si sono serviti dei fondi ottenuti per il finanziamento di ulteriori operazioni terroristiche, incluso il sequestro dell’ex presidente della DC Aldo Moro. Questo episodio ha segnato un periodo oscuro per l’Italia, caratterizzato da violenza e instabilità politica, e ha avuto un impatto duraturo sulla società italiana.

Nel 2004, Bertulazzi ottenne lo status di rifugiato in Argentina, dove si era stabilito per iniziare una nuova vita lontano dalla giustizia italiana. Nonostante i suoi tentativi di sfuggire alla cattura, le autorità italiane e argentine hanno continuato a lavorare a stretto contatto per rintracciarlo. La revoca del suo status di rifugiato è una chiara dimostrazione della determinazione delle autorità italiane di portare a termine le indagini sui gruppi terroristi e sulle loro reti di supporto.

L’arresto in Argentina e il ruolo delle forze di polizia

L’arresto di Bertulazzi in Argentina è avvenuto grazie a un’operazione congiunta tra le forze di polizia argentine e le autorità italiane, tra cui l’Intelligence e diversi esperti della Polizia di Stato. Questo intervento coordinato rappresenta un significativo passo in avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo. La presenza della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, della Digos di Genova e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Buenos Aires ha giocato un ruolo cruciale nel raccogliere informazioni e monitorare i movimenti di Bertulazzi.

Gli agenti hanno portato a termine l’operazione in un clima di grande riservatezza, dopo settimane di indagini e sopralluoghi. Il lavoro di cooperazione internazionale dimostra l’efficacia degli strumenti di collaborazione tra nazioni, fondamentali nella lotta contro il crimine transnazionale. In un periodo in cui le forze dell’ordine di tutto il mondo cercano di rafforzare la loro collaborazione, l’arresto di Bertulazzi fornisce un modello di come le informazioni possano essere condivise e utilizzate per ottenere risultati efficaci.

Ora che la sua estradizione è imminente, Bertulazzi dovrà affrontare le sue responsabilità in Italia. Le autorità italiane hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’operazione e sono pronte a proseguire nel processo giudiziario che lo attende. Questo arresto segna un ulteriore passo verso la chiusura di un capitolo buio nella storia italiana, portando speranza alle famiglie delle vittime di sequestri e atti terroristici.

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