Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Nel corso dell’ultima sfida tra Juventus e Roma, l’arbitro Guida ha dimostrato di avere una buona padronanza della situazione, con decisioni chiare e nette che hanno influenzato l’andamento del match. Con l’assegnazione di un giallo, dopo soli due minuti, ha messo subito in chiaro le intenzioni dell’incontro. Qui di seguito analizziamo i momenti chiave della partita dal punto di vista dell’arbitraggio.
Il giallo che indirizza il match
L’importanza di un inizio deciso
La decisione di Guida di estrarre il cartellino giallo dopo soli due minuti ha segnato il tono della partita. L’arbitro, che ha recentemente superato Massa prendendo il posto di Orsato come arbitro principale, ha mostrato una grande autorità e una composizione sicura nella gestione del gioco. Il giallo, assegnato subito dopo un fallo evidente, ha avuto un impatto non solo sulle squadre, ma anche sul pubblico, facendo capire che qualsiasi comportamento scorretto non sarebbe stato tollerato.
Le scelte rapide e implementate con competenza dal direttore di gara sono state accompagnate da una gestione fluida degli episodi di gioco successivi. Nonostante ci siano stati diversi contatti fisici, Guida è riuscito a mantenere il controllo dell’incontro senza ricorrere a numerosi interventi sanzionatori, permettendo così un buon ritmo di gioco.
Le decisioni in area di rigore
Un episodio significativo è avvenuto in area della Juventus, quando il pallone ha colpito il ginocchio di Soulé prima di rimbalzare sulla mano di Bremer. La lettura di Guida è stata giudicata corretta, considerando la dinamica dell’evento e la prossimità del giocatore al momento del contatto. Non ci sono state proteste dalla Roma, a conferma che la decisione sia stata accettata come giusta al momento. Il VAR ha confermato questa lettura, dimostrando che le scelte arbitrali sono state in linea con le indicazioni del regolamento.
Errori e decisioni in gioco
I cartellini esatti e il mancato intervento su Cristante
Nonostante l’ottima performance, Guida ha commesso un’unica omissione: il mancato cartellino giallo per Cristante, che ha fermato Vlahovic mentre stava per avventurarsi in un’azione promettente. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle sanzioni disciplinari applicate. Con quattro ammoniti e 23 falli fischiati nell’arco della partita, la linea di Guida era chiara, ma in questo caso specifico il difensore giallorosso è sembrato sfuggire a una corretta applicazione delle regole.
Il cartellino giallo per Fagioli, inflitto per un pestone a Pellegrini, oltre a quello per Saelemaekers, indicativo di un intervento tardivo su Gatti, mostrano come la gestione disciplinare abbia seguito un filo logico. Giuste sono state anche le sanzioni per Mancini e Bremer, che hanno rispettato i criteri di valutazione degli interventi sul campo. Tuttavia, l’assenza del giallo per Cristante segna una nota stonata in un arbitraggio altrimenti solido.
Valutazione finale dell’arbitro e del VAR
Un’analisi sul rendimento complessivo
Nel complesso, la prestazione dell’arbitro Guida è stata valutata con un punteggio di 6,5, riflettendo una conduzione del match molto soddisfacente. E’ evidente che il fischietto partenopeo stia guadagnando statura nella gerarchia arbitrale italiana, e il passaggio da Massa a Guida come arbitro di vertice è la testimonianza di tale crescita. Le sue decisioni si sono dimostrate prevalenti in un incontro caratterizzato da diversi episodi rilevanti.
Il VAR, gestito da Di Paolo, ha svolto un lavoro di monitoraggio puramente discreto ma essenziale, contribuendo alla conferma delle decisioni in campo. Su questo fronte, si tratta di un “silent check di qualità”, che evidenzia una disponibilità a sostenere e legittimare le scelte di Guida. Con una performance così attenta e riguardosa delle regole, il futuro di Guida e del suo operato sembra promettente, contribuendo a una stagione di sport avvincente e giustamente arbitrata.