Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Il quartiere Marconi, storicamente noto per la sua vivacità sia culturale che commerciale, sta ora affrontando una prova decisiva a causa della chiusura di una corsia del ponte Marconi. Questa situazione si inserisce in un contesto di lavori infrastrutturali già in atto che continuano a compromettere la mobilità del municipio XI di Roma. Con l’inizio dell’anno scolastico alle porte, l’inefficienza nella viabilità può avere ripercussioni significative per i residenti e per gli studenti.
La situazione critica del traffico in Marconi
Caos e lamentele da parte dei residenti
Dal 30 agosto, i residenti del quartiere Marconi hanno visto la loro quotidianità alterata da una serie di lavori che hanno colpito in modo significativo la viabilità della zona. Marco Palma, consigliere di Fratelli d’Italia e vicepresidente del consiglio municipale, ha rivelato di aver ricevuto numerose telefonate da parte dei cittadini allarmati dai continui disagi. La chiusura di una carreggiata del ponte Marconi si aggiunge ad un contesto già complicato, dove l’interruzione di altre importanti arterie stradali come il ponte dell’Industria ha creato un effetto domino sul traffico.
I lavori sono stati iniziati in agosto, ma è solo con il ritorno dalle ferie estive che i cambiamenti sono diventati evidenti per molti, in particolare per coloro che tornavano al lavoro e si sono trovati a dover affrontare una mobilità deteriorata. Le segnalazioni da parte dei residenti evidenziano un malessere collettivo che chiede risposte concrete da parte delle autorità competenti.
Problematiche legate al ponte Marconi
La situazione è ulteriormente complicata dal cantiere attivo sul ponte Marconi, che interessa un tratto cruciale sopra Tiberis, una delle zone più frequentate dello spazio fluviale romano. La chiusura della carreggiata verso l’Eur non è l’unica criticità in gioco; le difficoltà si sommano infatti al cantiere per il Piano di Utilizzo del Suolo Pubblico di piazzale della Radio, aumentando il caos viabilistico e abbassando notevolmente la qualità dell’accesso al quartiere.
Palma sottolinea che i problemi di mobilità nella zona non sono nuovi, ma l’aggravarsi della situazione rappresenta qualcosa di particolarmente allarmante. L’interruzione viaria non è solo un disagio momentaneo, ma un fattore che compromette anche gli spostamenti quotidiani degli studenti che, con l’apertura delle scuole imminente, possono trovarsi a fronteggiare ingorghi e ritardi.
I lavori in corso e le prospettive future
Un intervento complesso con tempi lunghi
I lavori sul ponte Marconi, finanziati con 18 milioni di euro di fondi giubilari, costituiscono un intervento molto più ampio e articolato, in quanto riguardano il consolidamento delle sue fondamenta, danneggiate da un incendio avvenuto in precedenza. La società Anas, responsabile dei lavori, ha previsto che il ponte potrà riaprire entro la fine del 2024, ma le tempistiche e i disagi per i residenti potrebbero continuare ben oltre l’attuale situazione di chiusura.
Questa situazione di lavori continui si unisce all’esigenza di risolvere il problema di parcheggio che già gravava su piazzale della Radio. Malgrado alcune modifiche apportate nel 2022 abbiano mitigato alcune delle problematiche di sosta, la carenza di parcheggi rimane una questione centrale che contribuisce all’intasamento delle strade. Ogni nuovo ritardo nei lavori potrebbe significare maggiore frustrazione e complessità per gli automobilisti e per coloro che utilizzano i mezzi pubblici.
L’impatto sull’inizio dell’anno scolastico
Con l’inizio dell’anno scolastico che si avvicina, la tensione cresce e la paura di una paralisi del traffico aumenta. La presenza congiunta di diversi cantieri, tra cui quello su Ponte Marconi ed il PUP di piazzale della Radio, non può che preoccupare genitori e studenti. Palma ha già trasmesso un’interrogazione e spera che altri membri dell’Assemblea Capitolina si attivino per affrontare la situazione.
Il rischio concreto, secondo il consigliere, è che i problemi legati alla mobilità nell’area di Marconi possano diventare insostenibili, creando difficoltà nei tempi di spostamento e aumentando lo stress collettivo. La voluttà di una vita organizzata e fluida sembra essere messa a dura prova da operazioni necessarie ma frazionate, che richiederebbero una programmazione più attenta e un coordinamento migliore tra le autorità competenti.