Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 by Redazione
La ricerca scientifica continua a fare passi da gigante, specialmente nel campo delle oncologie. Un esempio di questo progresso è costituito dal progetto Co-Trans-Net, guidato da Simona Ranallo, ricercatrice 37enne dell’università di Roma Tor Vergata. Con un Erc Starting Grant 2024 di 1,5 milioni di euro, Ranallo si propone di sviluppare farmaci innovativi a base di RNA, personalizzati per soddisfare le esigenze specifiche dei pazienti oncologici. Questo progetto ambizioso ha lo scopo di garantire diagnosi rapide e accurate attraverso smartphone, integrando in modo innovativo le aree terapeutiche e diagnostiche.
Un progetto innovativo: Co-Trans-Net
L’obiettivo principale della ricerca
Il progetto Co-Trans-Net, acronimo di Cotranscriptional networks, si focalizza su come i geni sintetici possano rispondere a biomarcatori tumorali specifici. Simona Ranallo, la mente dietro questa iniziativa, evidenzia che l’idea centrale del progetto è quella di sviluppare sistemi in grado di generare molecole di RNA funzionali. Queste molecole non solo serviranno come strumenti diagnostici, ma anche come agenti terapeutici. Il trattamento sarebbe quindi altamente personalizzato, poiché il farmaco verrebbe prodotto “on demand”, attivato dalla presenza di biomarcatori tumorali nel sangue.
La vera novità di Co-Trans-Net sta nel monitoraggio costante e nella somministrazione di farmaci mirati, che può avvenire in modo tempestivo grazie alla variazione dei livelli di biomarcatori, fungendo da campanello d’allarme. Questo approccio non solo migliora l’efficacia del trattamento, ma aumenta anche la possibilità di interventi precoci, cruciali nella battaglia contro il cancro.
La fusione di diagnosi e terapia
In un mondo sconvolto dalla pandemia, la rapidità di diagnosi e il miglioramento della terapia sono diventati più importanti che mai. Co-Trans-Net mira a trasformare il modo in cui i medici diagnosticano e trattano il cancro. La proposta prevede che, attraverso l’uso di nanotecnologie, si possa ottenere una diagnosi e un trattamento simultaneamente, senza necessità di strumenti complessi. La possibilità di eseguire test diagnostici direttamente tramite smartphone, similmente al funzionamento di un glucometro, rappresenta un passo fondamentale verso la medicina personalizzata e di precisione.
Simona Ranallo sottolinea come la semplicità d’uso di questi nuovi strumenti di diagnosi permetterà ai medici di monitorare continuamente i livelli dei biomarcatori tumorali nei pazienti, facilitando così un trattamento più reattivo e su misura. Questa innovazione non è solo promettente sul piano scientifico; ha anche il potenziale di rendere la diagnostica più accessibile e meno invasiva.
Il percorso accademico di Simona Ranallo
Formazione e riconoscimenti
La carriera di Simona Ranallo è caratterizzata da un eccezionale percorso accademico. Dopo aver conseguito la laurea in chimica presso l’università di Roma Tor Vergata, ha proseguito il suo percorso formativo completando un dottorato in Scienze chimiche. Durante il suo dottorato, ha ampliato gli orizzonti della sua ricerca attraverso esperienze internazionali significative, quali il ruolo di Visiting Researcher presso la University of California Santa Barbara e l’Université de Montréal.
In seguito, Ranallo ha ricevuto finanziamenti post-dottorali dalla Fondazione Umberto Veronesi, rafforzando ulteriormente la sua posizione nel panorama della ricerca sul cancro. Nel 2018, ha vinto il prestigioso Marie Skłodowska-Curie Post Doctoral Global Fellowship, prestigiando ulteriormente il suo lavoro in America. È tornata all’università di Roma Tor Vergata per l’ultimo anno della sua ricerca finanziata, dove ora continua a collaborare con il gruppo di ricerca guidato dal professor Francesco Ricci.
Opportunità per giovani ricercatori
Il progetto Co-Trans-Net non rappresenta solo un grosso passo avanti per la ricerca sul cancro, ma è anche una dimostrazione del crescente supporto accordato alle donne nel campo della scienza. Ranallo è una delle tante ricercatrici ad aver beneficiato dell’Erc Starting Grant, che quest’anno ha erogato circa 780 milioni di euro a nuovi progetti di ricerca. Il 44% di tali fondi è stato assegnato a donne, un dato in costante crescita, segnando un cambiamento significativo in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Questo trend positivo offre nuove opportunità alle giovani ricercatrici, contribuendo a una crescita continua e diversificata della comunità scientifica europea.
Con il progetto Co-Trans-Net, Simona Ranallo non solo contribuisce a scoprire nuove frontiere nel trattamento del cancro, ma diventa anche un esempio ispiratore per altri giovani scienziati, dimostrando che la passione per la ricerca può portare a risultati straordinari. La sua esperienza e le sue innovazioni nel settore sanitario, affiancate dalla crescente attenzione per le donne nella scienza, promettono di cambiare il panorama della ricerca biomedica in Europa.