Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Giordana Bellante
La situazione degli inquilini della palazzina 8, scala C, di via Giacomo Bresadola 9/11 a Roma è diventata insostenibile a causa della rottura dell’ascensore, avvenuta il 2 agosto. Da quel momento, le persone con mobilità ridotta, anziani e famiglie con bambini sono stati costretti a vivere in un isolamento forzato, senza ricevute chiare dal Comune e dalla ditta incaricata della manutenzione. Questa vicenda ha spinto i residenti a presentare una denuncia ai carabinieri di Centocelle per “interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità”. Le dichiarazioni di Paola, una delle inquiline, testimoniano il caldo disagio vissuto da chi è costretto a subire questa situazione.
ascensore rotto dal 2 agosto: l’odissea degli inquilini
La rottura dell’ascensore ha messo in crisi la vita quotidiana di coloro che abitano nel condominio. Fin dai primi giorni, gli abitanti hanno contattato la Del Bo, la società responsabile della manutenzione degli ascensori nel Comune di Roma. Nonostante i ripetuti interventi da parte degli operai, il problema è rimasto irrisolto. I residenti raccontano di aver assistito a più interventi, ma senza alcun esito positivo: il primo al mattino del 2 agosto e il secondo il giorno successivo, senza miglioramenti.
Dopo diverse settimane, la disperazione ha iniziato a crescere. Ogni tentativo di contatto con la società è stato accolto con risposte confuse e a volte contraddittorie. Secondo quanto riferito da uno dei residenti, è emerso che un pezzo fondamentale di ricambio doveva essere ordinato e che il Comune doveva approvare la richiesta. Tuttavia, l’approvazione era ostacolata dal periodo estivo e dalle festività di Ferragosto, che complicavano ulteriormente i tempi di attesa.
La rottura dell’ascensore ha creato una situazione di emergenza per gli inquilini, lasciandoli isolati nelle loro abitazioni. In particolare, la mancanza di un servizio essenziale ha colpito duramente coloro che vivono al terzo piano e hanno difficoltà a muoversi. Le condizioni di vita sono diventate difficili, e gli utenti hanno deciso di alzare la voce per porre fine a questo disagio.
le difficoltà di anziani e disabili
Tra gli inquilini della palazzina si contano numerose persone anziane e diversi individui disabili. Dei nove residenti, ben quattro hanno evidenti difficoltà motorie e affrontano sfide quotidiane. Al terzo piano vive una famiglia con quattro figli piccoli, tra cui un neonato. L’ascensore rotto ha comportato per tutti un’indebita limitazione degli spostamenti, costringendo quei soggetti vulnerabili a rimanere reclusi in casa.
Le gravi conseguenze per la salute e la vita quotidiana di questi inquilini stanno finalmente emergendo. Paola, una vedova di 99 anni, ha raccontato in un’intervista di essere completamente dipendente dall’assistenza esterna per ricevere medicine e generi alimentari, poiché non riesce a scendere a causa della mancanza dell’ascensore. La sua angustia si fa palpabile nel denunciare che, qualora la situazione non cambi, la sua quantomeno precaria condizione di vita potrebbe aggravarsi ulteriormente.
Il malcontento sta crescendo e, dopo settimane di attesa, non è più tollerabile. Gli inquilini non si limitano a richiedere un intervento immediato, ma chiedono anche che venga fatta chiarezza su eventuali responsabilità. La denuncia presentata ai carabinieri sottolinea la necessità di individuare i soggetti eventualmente responsabili, evidenziando il tipo di disservizio che ha gravemente impattato sulla vita di molti.
la strada verso un intervento
Mentre il mese di agosto volge al termine, aumenta la pressione dei residenti sulla Del Bo e sull’amministrazione comunale. La richiesta di un intervento risolutivo si fa sempre più urgente, con inquilini che si sentono costretti a esternare il loro disagio in forma ufficiale.
Le famiglie e gli anziani sperano che la situazione possa migliorare in tempi rapidi, ma le esperienze precedenti non lasciano ben sperare riguardo a un intervento immediato. I residenti sono preoccupati per le conseguenze che questo disagio possa avere sulla loro salute e sicurezza. La denuncia non è solo un atto di protesta, ma anche un grido d’avvertimento per un sistema che deve garantire diritti essenziali e servizi pubblici fondamentali.
La questione dell’ascensore rotto è un simbolo di come l’inefficienza di un servizio pubblico possa trasformarsi in un dramma per i più vulnerabili. Si attende ora una risposta incisiva da parte delle autorità competenti, affinché venga ripristinato un servizio essenziale per tutti i residenti della palazzina di via Giacomo Bresadola.