Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 by Redazione
Un dramma abitativo si sta consumando nella città di Anzio, dove oltre 200 persone si trovano a rischio di perdere la propria casa. Il 9 settembre, un’operazione di sgombero ha colpito una quindicina di famiglie, in seguito a ordinanze emesse dal tribunale competente per il fallimento della SELVA COSTRUZIONI, proprietaria di un complesso immobiliare. Questo evento segna una nuova fase di tensione e incertezza per molte famiglie che da anni abitano gli immobili costruiti dalla società.
Famiglie nel mirino degli sgomberi
Le conseguenze del fallimento della Selva Costruzioni stanno colpendo in modo particolare gli inquilini di un palazzo situato in viale Europa 16 ad Anzio. Qui, diverse famiglie hanno stipulato contratti di locazione con l’azienda negli ultimi quindici anni, trovandosi a dover affrontare ora una situazione drammatica. Con affitti molto accessibili, che si aggirano intorno ai 250 euro al mese, molti hanno investito ingenti somme di denaro per ristrutturare gli appartamenti, portando a cifre che superano i 30mila euro.
L’inevitabile giungere della notifica di sgombero ha colto molti di sorpresa, come racconta Luigi, un inquilino di 50 anni che vive a Viale Europa dal 2011. La sua testimonianza mette in luce il sacrificio che molte famiglie hanno fatto per rendere vivibili gli spazi, e ora si ritrovano a dover affrontare le conseguenze di un provvedimento che sembrava ormai lontano. La situazione è particolarmente preoccupante, poiché circa il 70% degli inquilini è composto da famiglie straniere con bambini, ma sono presenti anche anziani e persone con disabilità, a ulteriore conferma di un contesto complesso e variegato.
La gestione fallimentare e la speranza di un accordo
Molti degli inquilini avevano trovato un accordo con il curatore fallimentare nel 2021, il quale prometteva indennizzi in cambio della continuità dell’occupazione degli immobili. Gli inquilini, quindi, avevano vissuto in una sorta di limbo, con la speranza che la situazione si risolvesse a loro favore. “Fino a luglio avevamo sentito solo silenzio – racconta Luigi – ed è stato sconvolgente ricevere la notifica di sgombero, soprattutto dopo aver avuto garanzie.” Le aspettative di stabilità sono state bruscamente interrotte con l’arrivo degli ufficiali giudiziari, che il 9 settembre hanno avviato i primi sgomberi.
Il fatto che l’ordinanza di sgombero sia stata firmata dallo stesso giudice con il quale erano stati definiti gli accordi per gli indennizzi ha lasciato gli inquilini sbigottiti. Questo paradosso crea un clima di sfiducia e preoccupazione, poiché le famiglie temono di essere abbandonate, senza alternative abitative e senza prospettive concrete.
L’assenza di alternative per le famiglie sgomberate
Molte delle famiglie coinvolte negli sgomberi di Anzio si trovano in una situazione di grande vulnerabilità sociale. Con redditi modesti, è estremamente difficile per loro trovare nuove soluzioni abitative che soddisfino le necessarie garanzie richieste dai proprietari. L’emergenza abitativa si fa sentire in modo pesante: gli inquilini hanno denunciato una mancanza di opzioni, non solo per la scarsità di alloggi a prezzi accessibili, ma anche per l’età avanzata di molti residenti e per le difficoltà legate a problematiche di salute.
La comunità è allarmata da questo dramma sociale, che si prevede che si aggraverà ulteriormente nel mese di ottobre, quando sono previsti altri sgomberi. La solidarietà tra gli inquilini è palpabile, ma senza un intervento deciso da parte delle istituzioni, la tragedia sta per compiersi. Mentre le famiglie si preparano a fronteggiare questa tempesta, il loro futuro rimane incerto, segnato da ansie e timori per la perdita della propria casa.