Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
A Ostia, la frustrazione per una stagione estiva deludente si traduce in azioni di protesta visibili nel cuore della città. Militanti di CasaPound, un movimento politico noto per le sue posizioni di destra, hanno affisso striscioni in diverse location emblematiche del Municipio, denunciando un fallimento amministrativo e chiedendo a gran voce le dimissioni del presidente Mario Falconi. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo al futuro della località e al benessere dei suoi cittadini.
Azione di protesta a Ostia
Le location scelte per il messaggio
Nella notte del 12 settembre 2024, i militanti di CasaPound hanno scelto tre luoghi iconici di Ostia per esprimere il loro dissenso. Il primo è l’ex colonia Vittorio Emanuele, un edificio che, da anni, è diventato un simbolo di degrado e illegalità in città, ospitando attività di spaccio e criminalità. In seguito, la protesta ha toccato il municipio di Ostia, adiacente a Piazza Anco Marzio, un’area avvolta da un crescente clima di abbandono e invasa da venditori abusivi. Infine, il messaggio è stato affisso anche alla fontana dello Zodiaco, dove l’immagine di un paesaggio degradato, segnato da macerie e resti di stabilimenti chiusi, amplifica il senso di crisi che sta vivendo il territorio.
Il messaggio degli striscioni
Gli striscioni contengono frasi incisive, come “Stagione estiva fallimentare? Ma parlano solo di antifascismo, Falconi dimettiti”, sottolineando la distanza tra le azioni dell’amministrazione municipale e le reali esigenze dei cittadini. Questa azione, oltre ad essere un gesto simbolico, è anche una forma di denuncia riguardo alla gestione attuale della città. Affiggendo i loro messaggi in luoghi strategici, i militanti si prefiggono di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità sulla crisi che attanaglia la località, esigendo risposte concrete e un cambiamento di rotta.
Le critiche a Mario Falconi
Gestione e abbandono del territorio
Secondo CasaPound, la gestione del presidente del X Municipio, Mario Falconi, è stata insufficiente. Dopo tre anni di amministrazione, il bilancio della stagione estiva è descritto come “un fallimento”, con la comunità che lamenta una mancanza di eventi significativi e un deterioramento delle condizioni di vita nella città. La nota rilasciata dal movimento sottolinea che, mentre il consiglio comunale discute di questioni ideologiche come la “dichiarazione di antifascismo”, i problemi quotidiani degli ostiensi vengono trascurati. La crescente presenza di venditori abusivi e l’inefficienza degli interventi contro il degrado urbano sono solo alcune delle problematiche evidenziate, contribuendo a un clima di insoddisfazione crescente tra la popolazione.
La situazione dei commercianti e dei turisti
I commercianti e i turisti a Ostia si sentono sempre più abbandonati. La mancanza di attenzione alla sicurezza e alla vivibilità dell’area ha portato a una riduzione dell’attrattiva turistica e a un abbassamento delle vendite per i negozi. La presenza di aree degradate e la crescita della criminalità non solo influenzano l’immagine di Ostia, ma anche la vita quotidiana di chi ci vive e lavora. La critica si fa dunque più accesa, con il desiderio di una risposta efficace e immediata da parte delle autorità locali in risposta a queste crescenti preoccupazioni.
La richiesta di dimissioni
Il futuro di Ostia: necessità di cambiamento
Chiedere le dimissioni di Mario Falconi e dell’intera maggioranza amministrativa diventa quindi l’urlo di un territorio che sente di non essere ascoltato. L’appello lanciato da CasaPound è un invito a riconoscere l’emergenza in cui versa la comunità e a ripensare radicalmente l’approccio della governance locale. I militanti insistono sul fatto che una nuova direzione è necessaria per affrontare le questioni reali che affliggono Ostia, in modo da garantire un futuro migliore per i suoi abitanti. Resta da vedere se queste richieste verranno accolte e se ci sarà un effettivo cambiamento all’orizzonte per la città costiera.