Roma: partono i lavori per la messa in sicurezza di incroci pericolosi, nuova fase operativa in arrivo

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Roma: partono i lavori per la messa in sicurezza di incroci pericolosi, nuova fase operativa in arrivo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

A Roma, prosegue il programma di interventi per la sicurezza stradale che punta a ridurre i rischi associati agli incroci più pericolosi della città. Dopo la conclusione del primo lotto di lavori, la Giunta Gualtieri ha ufficialmente avviato la seconda fase, concentrandosi su aree critiche come l’incrocio definito “Black Point”. Questa operazione prevede la migliorazione della segnaletica stradale, l’ottimizzazione dei percorsi pedonali e il rinnovamento della pavimentazione, dando una risposta alle esigenze di sicurezza per i cittadini e gli automobilisti.

l’incrocio “black point”: un focus sulle zone a rischio

una delle crocevia più pericolose di Roma

L’incrocio identificato come “Black Point” si trova tra la Cristoforo Colombo, via Pindaro e via Wolf Ferrari, in una zona particolarmente trafficata che serve i residenti degli quartieri Axa e Infernetto nel municipio X. Questo incrocio è stato evidenziato come un’area a rischio grazie all’analisi dettagliata condotta dall’assessorato alla mobilità in collaborazione con il dipartimento e Roma servizi per la mobilità. Le statistiche suggeriscono che gli incidenti in questa zona sono frequenti, rendendo urgente l’intervento previsto. Non è solo un problema di sicurezza locale, ma un aspetto che riguarda la mobilità generale della capitale.

a che punto siamo con i lavori già avviati

avanzamento del progetto e nuovi interventi

Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità, ha annunciato che, con il termine dei lavori sul primo lotto, sono già in fase di progettazione le operazioni per la sistemazione di altri “black point” veicolari. I lavori già completati interessano arterie fondamentali come via Nomentana, via Zara, via Lazzaro Spallanzani e l’Aurelia, in particolare in via Cardinal Pacca. Patanè ha anche comunicato che è stato completato l’iter burocratico per l’avvio degli interventi su 30 black point pedonali e sugli incroci critici di Casale di San Basilio e lungo Via Colombo-Via Canale della Lingua. Questo ampliamento del progetto metterà in risalto l’impegno dell’amministrazione nella salvaguardia della vita dei cittadini attraverso misure più robuste di sicurezza stradale.

dettagli sui lavori in programma

la nuova progettazione della mobilità

Il secondo lotto della progettazione prevede una serie di interventi che mirano a migliorare l’esperienza di transito per pedoni e automobilisti. In particolare, si darà priorità a una nuova definizione delle traiettorie di attraversamento, consentendo una maggiore fluidità del traffico e una diminuzione dei rischi di incidenti. Verranno ottimizzati i percorsi pedonali per aumentarne la sicurezza, e verranno implementate nuove segnaletiche stradali per garantire una comunicazione più chiara e immediata per gli utenti della strada. Inoltre, i tempi semaforici saranno regolati per consentire un transito più sicuro e discontinuo e sono previsti anche interventi di rifacimento della pavimentazione al fine di rendere le strade più agevoli. L’intervento richiederà un investimento di oltre mezzo milione di euro, risorsa indispensabile per trasformare zone di rischio in aree più sicure.

obiettivi futuri: sicurezza stradale al primo posto

ridurre incidenti e mortalità sulle strade romane

L’obiettivo stimato dall’amministrazione, come evidenziato da Patanè, è di conseguire una riduzione del 20% nei decessi e nei feriti gravi entro tre anni e del 50% entro dieci anni. Quest’iniziativa si inquadra nel programma “Vision Zero”, un progetto ambizioso che prevede zero vittime sulle strade. L’attenzione particolare agli incroci più pericolosi come quello descritto rappresenta un passo fondamentale in questa direzione. Affrontare e risolvere i problemi di sicurezza stradale è vitale non solo per i residenti ma anche per tutti coloro che transitano attraverso Roma, contribuendo così a creare una mobilità più sicura e sostenibile.

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