Bando taxi a Roma: il sindacato impugna il concorso per 1.000 nuove licenze al Tar

Bando taxi a Roma: il sindacato impugna il concorso per 1.000 nuove licenze al Tar - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Il concorso indetto dal Comune di Roma per l’assegnazione di 1.000 nuove licenze taxi è al centro di una battaglia legale. Il sindacato Cobas, supportato dai sostituti alla guida taxi, ha annunciato di voler impugnare il bando al Tar, con l’obiettivo di ottenere una sospensiva e di esaminare nel merito le modalità di assegnazione delle licenze. Questa iniziativa è stata decisa dopo intense discussioni e critiche già espresse prima della pubblicazione ufficiale del bando, e segna un passo significativo nell’evoluzione dell’offerta di servizi taxi nella capitale.

Unità dei sindacati contro il bando

Cobas e sostituti uniti nella protesta

La collaborazione tra il sindacato Cobas e il Comitato sostituti alla guida taxi è stata fondamentale per dare vita a questa azione legale. Durante una riunione che si è svolta il 16 settembre, i rappresentanti dei lavoratori hanno discusso le problematiche legate al bando creato dal Campidoglio. I sostituti, che da tempo richiedono modifiche alle normative attuali, considerano il concorso una mancanza di rispetto nei confronti della loro esperienza e del lavoro svolto nel settore. Questa unione di intenti ha come scopo quello di promuovere cambiamenti che possano migliorare il servizio pubblico non di linea e garantire diritti a chi ne fa parte.

La scelta di impugnare il bando è stata motivata soprattutto dalle preoccupazioni per l’equità delle regole stabilite, che potrebbero creare discriminazioni tra lavoratori con anni di esperienza e nuovi candidati. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato che il bando non tiene conto adeguatamente del valore delle competenze accumulate dai sostituti nel corso degli anni.

Le contestazioni al bando taxi

Violazione della legge e punteggi iniqui

I sindacati hanno evidenziato tre principali criticità relative al concorso. In primo luogo, c’è la contestazione riguardo al rispetto della legge 21/92, la quale sancisce specifici requisiti per la formazione delle graduatorie. Angelo Nobile, delegato nazionale di Cobas Taxi, ha sottolineato come non venga riconosciuta l’esperienza dei sostituti alla guida, evidenziando che il punteggio attribuito ai candidati con lunga esperienza sia irrisorio rispetto a quello per le prove d’inglese.

Questo approccio ha generato malumori tra i lavoratori del settore, che ritengono ingiusto e poco motivante un sistema di valutazione che premia le competenze linguistiche su una comprovata professionalità acquisita nel tempo. La situazione appare ancora più difficile considerando le sfide quotidiane affrontate dai tassisti romani e l’importanza di servizi di qualità per i cittadini.

Il costo della licenza: un ostacolo inaccettabile

Un altro punto controverso è quello del “titolo oneroso” associato all’assegnazione delle licenze. Secondo le nuove regole, i candidati che supereranno il concorso dovranno versare la cifra di 75.500 euro per ottenere la licenza. Questa somma deve essere corrisposta entro 60 giorni dalla proclamazione dei vincitori e rappresenta un onere considerevole. Molti lavoratori del settore hanno espresso preoccupazione riguardo alla difficoltà di accedere a tali fondi, specialmente in un periodo di incertezze economiche.

Nobile ha affermato che questa condizione è profondamente ingiusta e anti costituzionale, poiché esclude automaticamente quei candidati che non dispongono delle risorse necessarie per affrontare tale spesa. L’auspicio del sindaco è che il bando possa essere riformato per garantire maggiore accessibilità e giustizia nel processo di assegnazione delle licenze, ma al momento i sostituti e i sindacati stanno tenendo alta l’attenzione su questo tema.

Le difficoltà nelle prove d’esame

Esami stringenti e punitive

Un’altra questione di cruciale importanza per il sindacato riguarda la natura della prova d’esame, ritenuta da Cobas troppo severa e punitiva. Nobile ha fatto notare come un errore su due domande possa compromettere l’intero risultato, eliminando così la possibilità di un esito positivo anche per chi possiede competenze sostanziali. Questo aspetto è visto come una penalizzazione gratuita per i candidati, in un contesto dove già ci si confronta con le difficoltà quotidiane della professione.

L’impostazione del test, secondo i sindacati, sembra essere più mirata a escludere che a garantire che solo i migliori entrino nel mondo del taxi. Tale rigidità colpisce in particolare gli aspiranti tassisti che già devono affrontare un esame di abilitazione, e pone interrogativi sulla necessità di stabilire regole tanto stringenti e complesse quando l’obiettivo dovrebbe essere quello di garantire la qualità nel servizio.

Le tempistiche del ricorso e possibili sviluppi

Scadenze imminenti

Il termine per la presentazione delle domande al concorso scade il 23 settembre, mentre Cobas e il Comitato dei sostituti alla guida taxi stanno lavorando freneticamente per presentare il ricorso al Tar nei prossimi giorni, con l’intento di farlo entro la fine della settimana. L’incontro tra i lavoratori ha rivelato come ci siano già molte domande in fase di presentazione, lasciando aperta la prospettiva di ricorsi individuali da parte di chi si ritiene danneggiato dalle disposizioni attuali.

Con il bando taxi che suscita dibattiti e contestazioni, la situazione rimane in continua evoluzione. I sindacati chiedono un ripensamento delle regole in gioco, auspicando che il giusto equilibrio tra esperienza e nuove opportunità possa essere raggiunto per il benessere del servizio pubblico taxi a Roma.

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