La tragica scomparsa di Giulia Cecchettin: omicidio e arresto dell’ex fidanzato Filippo Turetta

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La tragica scomparsa di Giulia Cecchettin: omicidio e arresto dell'ex fidanzato Filippo Turetta - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La scomparsa di Giulia Cecchettin, una giovane ventiduenne di Vigonovo, ha scosso la comunità della provincia di Padova e oltre. I drammatici eventi che hanno portato al suo ritrovamento senza vita e all’arresto del suo ex fidanzato, Filippo Turetta, pongono interrogativi su un tragico episodio di violenza giovanile che ha avuto luogo nel novembre 2023. Questo articolo analizza i dettagli di questa triste vicenda, dal momento della scomparsa fino all’attuale stato del processo.

La scomparsa di Giulia Cecchettin

Un pomeriggio di shopping che finisce in mistero

Il 11 novembre 2023, Giulia Cecchettin, studentessa di INGEGNERIA BIOMEDICA, esce con il suo ex fidanzato Filippo Turetta. I due giovani, entrambi ventiduenni, decidono di passare la giornata al centro commerciale ‘Nave de Vero‘ a Marghera, un luogo frequente a pochi chilometri da Venezia. Dopo aver fatto shopping e cenato insieme, lasciano il centro commerciale e da quel momento in poi le loro tracce si perdono.

Il giorno successivo, Gino Cecchettin, il padre di Giulia, presenta denuncia per la scomparsa della figlia, avviando così un intenso lavoro di ricerca da parte delle autorità locali. Presso i media, la famiglia di Giulia lancia appelli disperati, chiedendo a chiunque abbia informazioni di farsi avanti. Ignari delle vere ragioni dietro la scomparsa, Gino e i suoi altri figli, Elena e Davide, escludono l’ipotesi di un allontanamento volontario, preoccupati per la sorte della giovane.

Il ritrovamento del corpo

Tragedia in una scarpata a Pordenone

Sette giorni dopo la scomparsa, il 18 novembre, il corpo di Giulia viene ritrovato in una scarpata nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, a circa cento chilometri da Vigonovo. Il ritrovamento avviene in circostanze drammatiche, con il corpo della giovane occultato da sacchi neri. Accanto a lei si trova il suo zaino e un libro illustrato per bambini, rappresentante l’ultimo regalo di una persona che conosceva la sua passione per i fumetti.

Le indagini iniziali sul corpo di Giulia rivelano dettagli raccapriccianti: l’autopsia eseguita mostra che la giovane è stata colpita ben 75 volte. Le ferite mortali sono state provocate da coltellate, e il decesso è avvenuto a causa di shock emorragico generato dalle ferite alla testa. La brutale violenza subita dalla ragazza ha lasciato un segno profondo non solo nella sua famiglia, ma anche nella comunità locale, che ora è chiamata a confrontarsi con un crimine così efferato.

L’arresto di Filippo Turetta

Dalla fuga all’arresto in Germania

Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia, Filippo Turetta, il suo ex fidanzato, entra in fuga. Le autorità italiane attivano subito le ricerche per rintracciarlo. Dopo una settimana di evasione, Turetta viene fermato in Germania, in un’area dove la sosta è vietata. Durante il suo viaggio, ha percorso centinaia di chilometri attraversando il Veneto, il Trentino, l’Austria e giungendo fino a Lipsia.

Le prime ammissioni sorgono subito dopo il suo fermo. Restituito in patria su un volo diretto a Venezia il 25 novembre, Trasferito nel carcere di Montorio, vicino Verona, si prepara a rispondere alle accuse gravi che lo attendono. Le autorità sono in attesa di ulteriori dettagli che possano chiarire il suo coinvolgimento nella morte di Giulia e le motivazioni dietro il gesto.

La confessione di Filippo

Un drammatico racconto di aggressione

Il primo dicembre 2024, durante l’interrogatorio, Filippo Turetta confessa di essere autore della doppia aggressione nei confronti della sua ex fidanzata. Narra gli eventi che hanno portato alla morte di Giulia, iniziando da una discussione avvenuta in un parcheggio a pochi metri da casa sua. Rivela dettagli inquietanti sul loro dialogo, dove emergono sentimenti di gelosia e disperazione. Racconta come, in seguito a una discussione accesa, abbia afferrato un coltello e attaccato la giovane, infliggendole coltellate.

Le sue parole iniziano a dipingere un quadro di eventi tragici: l’immediato intervento di un vicino che sente le urla di Giulia non cambia le sorti della situazione. Turetta, dopo aver colpito Giulia, l’avrebbe caricata in auto e successivamente lasciata in un luogo isolato. Solo dopo giorni di fuga, si presenta come un uomo distrutto e in carcere, spiegando che in quel momento si aspettava di fare un gesto estremo ma ha invece deciso di arrendersi.

Il processo a Filippo Turetta

Un caso che scuote la comunità

Il 23 settembre 2024, il processo a Filippo Turetta inizia presso la corte d’Assise di Venezia. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e stalking, oltre a occultamento di cadavere e porto d’armi. Rischia una pena severa, che va dall’ergastolo a pene detentive lunghe, il tutto in un processo non mediatico a cui assistono solo una ventina di giornalisti e le telecamere della RAI.

I legali di Turetta, che hanno deciso di non avvalersi di una perizia psichiatrica, si preparano a una battaglia legale lunga e intensa. Nel mentre, l’accusa schiera una trentina di testimoni, mentre il racconto di Turetta, già ricco di dettagli crudi, presuppone una questione di profonda gravità. La complessità del caso solleva interrogativi su prevenzione della violenza di genere e le dinamiche relazionali tra i giovani, portando un’ombra su una tragedia che ha colpito in modo devastante la famiglia di Giulia e la comunità che la circondava.

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