Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia romana rappresentano una sfida complessa e pervasiva. In un recente convegno, il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, ha illustrato l’importanza di unire le forze tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale per fronteggiare questo fenomeno. L’evento, tenutosi nella storica Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano a Piazza di Pietra, ha posto l’accento sulle responsabilità condivise nell’affrontare un problema che non colpisce solo l’economia, ma anche il tessuto sociale della capitale.
Il ruolo delle istituzioni e delle forze dell’ordine
L’importanza della cooperazione
Lorenzo Tagliavanti ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e delle istituzioni statali nel contrasto alla criminalità organizzata. Tuttavia, ha evidenziato che queste entità non possono affrontare la problematica da sole. “Ogni istituzione della Repubblica deve sapere cosa può fare e quale contributo può dare”, ha affermato. Questo implica una necessità di sinergia tra amministrazioni, forze dell’ordine e il mondo imprenditoriale, affinché si realizzi una risposta più efficace e coordinata.
In aggiunta, Tagliavanti ha evidenziato la centralità delle Camere di Commercio nell’offrire supporto alle imprese per contrastare l’infiltrazione della criminalità. L’ente, infatti, ha un ruolo fondamentale nel fornire strumenti e risorse utili alle aziende per riconoscere e difendersi da eventuali tentativi di infiltrazione illecita. Questo approccio collaborativo è essenziale per garantire un ambiente economico sano e sicuro.
Le insidie della criminalità organizzata
Nel suo intervento, il presidente ha messo in evidenza quanto le infiltrazioni della criminalità organizzata possano compromettere non solo l’economia, ma anche la coesione sociale. “Il fenomeno, se sottovalutato, compromette il futuro, specialmente quando parliamo delle nuove generazioni”, ha avvertito. Le conseguenze di tale infiltrazione si estendono oltre il mero danneggiamento economico, influenzando anche le aspettative e le opportunità delle giovani generazioni che si affacciano al mondo del lavoro.
Il volto della “cattiva economia”
La nuova faccia della criminalità
Tagliavanti ha descritto come la “cattiva economia” possa avere un “vantaggio economico enorme”, specificando che “se lasciata a se stante uccide la buona economia”. A suo avviso, l’attività economica organizzata dalla criminalità ha il volto di professionisti apparentemente rispettabili, camuffati da attori legittimi nel mercato. Questa nuova dimensione di invisibilità rende estremamente difficile identificare e affrontare le attività illecite.
Tecnologie e criminalità
Un altro fattore aggravante è l’uso sempre più avanzato delle tecnologie da parte dei gruppi criminali. “Le nuove tecnologie che i criminali sanno utilizzare bene per propri fini” pongono ulteriori sfide al contrasto della criminalità. Tagliavanti ha richiamato l’attenzione sulla necessità di sviluppare competenze e strategie per monitorare e intervenire in contesti dove la criminalità ha saputo innovare e adattarsi alle nuove modalità operative.
L’impegno delle imprese per un’economia sana
Responsabilità condivisa
L’intervento di Tagliavanti ha chiarito che le imprese devono assumersi una parte di responsabilità nel contrasto alla criminalità organizzata. Le aziende, spesso, si trovano nella posizione di poter beneficiare delle azioni di supporto fornite dalle istituzioni, ma devono anche attivarsi autonomamente per difendere la propria integrità. La cooperazione tra imprese e istituzioni risulta cruciale in questo processo.
Strumenti e risorse
La Camera di Commercio, nel suo ruolo di facilitatore, è chiamata a fornire strumenti e risorse che consentano alle imprese di riconoscere e affrontare le potenziali infiltrazioni. Ciò può includere corsi di formazione, campagne informative e collaborazioni con forze dell’ordine per garantire una vigilanza costante e efficace contro fenomeni illeciti.
Il convegno ha messo in luce la necessità di un approccio olistico, dove ogni attore della società civile, inclusi cittadini e imprese, sia coinvolto attivamente nel rafforzare l’economia locale e nel contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata.