Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Redazione
Gli scontri che si sono verificati a Genova dopo il derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria hanno portato a una serata di violenza, culminata in scontri tra tifosi e forze dell’ordine. Nonostante la partita dovesse essere una celebrazione per i sostenitori delle due squadre, la situazione è degenerata, con almeno otto feriti trasportati in ospedale. Gli eventi si sono sviluppati in diverse aree della città, creando un clima di paura e confusione.
La cronaca degli scontri
Scenario violento dalle gradinate
Il clima teso si è manifestato già nel pomeriggio, a poche ore dal fischio d’inizio della partita. Tifosi delle due fazioni hanno iniziato a radunarsi e la situazione è rapidamente degenerata. Quando l’arbitro ha fischiato la fine della partita, alcuni gruppi di supporters hanno abbandonato rapidamente lo stadio Luigi Ferraris, senza nemmeno attendere il risultato finale. La chiara intenzione di cercare lo scontro era evidente, specialmente nella zona della gradinata sud e nord, dove i tifosi si sono compattati per affrontarsi.
Le forze dell’ordine, composte da circa 300 agenti in assetto antisommossa, hanno cercato di contenere la situazione, utilizzando mezzi blindati, scudi e lacrimogeni. Nonostante gli sforzi, i violenti hanno dato vita a una serie di attacchi contro gli agenti, trasformando le strade di Genova in un vero e proprio campo di battaglia. Le aree maggiormente colpite dagli scontri sono state Via Bobbio, Corso De Stefanis e la parte finale di Via Canevari.
Le conseguenze per i feriti
Durante gli scontri, almeno otto persone hanno riportato ferite, tutte non gravi, ma richiedenti comunque un ricovero in ospedale. Tra i feriti, c’è stato anche un agente di polizia, colpito alla faccia da una bottiglia o da qualche oggetto lanciato durante il tumulto. La violenza ha causato un forte tensione tra le forze dell’ordine e i tifosi, che hanno reagito con violenti assalti, utilizzando spranghe e bottiglie come armi.
Durante la notte, i mezzi blindati della polizia hanno utilizzato idranti per disperdere la folla violenta, mentre i facinorosi rispondevano con attacchi a colpi di spranga. La nottata è stata caratterizzata da un rapido susseguirsi di eventi violenti, rendendo difficile per le forze dell’ordine mantenere un controllo efficace sulla situazione.
Le indagini e le conseguenze legali
Il piano delle forze dell’ordine
Al momento, si registrano almeno dieci fermi tra i violenti, ma le indagini sono appena iniziate. Le forze dell’ordine stanno attivamente lavorando per identificare i membri delle frange violente, che hanno partecipato agli scontri indossando maschere e vestiti neri. Questi individui sono stati visti armati di bastoni e altri strumenti da guerra improvvisati, dimostrando un chiaro intento di provocare violenza e caos.
Sono in corso anche ricerche di video e prove fotografiche per individuare i responsabili degli attacchi e delle violenze. Inoltre, è necessario un monitoraggio delle chat e dei social media per prevenire ulteriori episodi simili in futuro. Il compito delle forze dell’ordine è quindi arricchito dall’esigenza di garantire la sicurezza in occasione di eventi sportivi, sempre più spesso teatro di episodi di intolleranza e violenza.
La risposta della comunità e delle istituzioni
Le istituzioni locali stanno monitorando con attenzione la situazione per evitare che episodi simili si ripetano. Le reazioni da parte della comunità sportiva e dei cittadini genovesi sono state di preoccupazione, condannando fermamente la violenza gratuita. Allo stesso tempo, si cerca di ribadire l’importanza del fair play e del rispetto durante gli eventi sportivi, affinché la rivalità sportiva non degeneri in atti di violenza.
Le indagini proseguono per accertare non solo le responsabilità individuali, ma anche eventuali organizzazioni che potrebbero orchestrare tali manifestazioni di violenza, con l’obiettivo di garantire la sicurezza della comunità e dei tifosi in tutte le future manifestazioni sportive. La speranza è che la passione per il calcio possa tornare a esprimersi in forme positive e spettacolari, senza compromettere la sicurezza e la tranquillità pubblica.