Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Il 29 settembre si celebra a livello globale la Giornata mondiale del Cuore, un evento cruciale per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questi disturbi rappresentano la causa principale di mortalità nel mondo, con oltre 20 milioni di decessi all’anno, e colpiscono in modo significativo anche l’Italia, dove circa 230.000 morti sono attribuibili a problemi cardiaci. A sottolineare l’urgenza di affrontare questa problematica è l’ANMCO, l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, che mette in evidenza l’importanza di una corretta informazione e prevenzione.
Fattori di rischio e l’importanza della prevenzione
L’impatto delle malattie cardiovascolari in Italia
Le malattie cardiovascolari non solo sono responsabili di una significativa mortalità, ma costituiscono anche una delle principali cause di disabilità permanente nel Paese. Secondo l’ANMCO, si stima che circa cinque persone su mille in Italia siano affette da una forma di invalidità derivante da malattie cardiache. La prevenzione emerge quindi come uno strumento cruciale per fronteggiare questa emergenza sanitaria. I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari sono vari e possono essere suddivisi in modificabili e non modificabili. Mentre l’età, il sesso e la familiarità non possono essere alterati, è possibile intervenire su comportamenti e stili di vita che risultano determinanti per la salute del cuore.
Stili di vita e patologie cardiovascolari
Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, il 98% della popolazione italiana tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Diabete, obesità, fumo, scorretta alimentazione e sedentarietà rappresentano le principali minacce alla salute cardiaca. È essenziale che ogni individuo prenda coscienza dell’importanza di modificare il proprio stile di vita e di seguire le terapie prescritte dai medici, al fine di ridurre la morbilità e la mortalità associata a tali patologie. Solo attraverso un’azione coordinata e consapevole è possibile affrontare e mitigare questi rischi.
L’ipertensione arteriosa come fattore di rischio principale
Conseguenze e gestione dell’ipertensione
L’ipertensione arteriosa è uno dei principali e più insidiosi fattori di rischio nella popolazione adulta, interessando oltre il 60% degli individui in età avanzata. Quando non controllata, l’ipertensione può portare a gravi conseguenze, tra cui infarti, scompenso cardiaco e ictus. È quindi evidente che una gestione efficace della pressione arteriosa è fondamentale. Emerge dalla voce di Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il tuo cuore dell’ANMCO, che una corretta riduzione della pressione, sia tramite farmaci che cambiamenti nello stile di vita, può ridurre significativamente il rischio di eventi cardiaci e cerebrovascolari.
Nuove linee guida per l’ipertensione arteriosa
In occasione del congresso annuale della Società Europea di Cardiologia, sono state presentate nuove linee guida relative alla gestione dell’ipertensione arteriosa. Queste nuove direttive suggeriscono non solo di trattare i casi di ipertensione con valori superiori a 140/90 mmHg, ma di prestare attenzione anche a valori pressori pre-ipertensivi, che possono già influire sulla salute cardiovascolare. Tra le novità più significative si evidenziano cambiamenti nell’obiettivo del trattamento farmacologico, che ora potrebbe estendersi a valori sistolici compresi tra 120 e 129 mmHg, sempre con il consenso del paziente.
Alimentazione e stile di vita: strategie preventive
Importanza di una dieta equilibrata
Il sodio e gli zuccheri semplici sono due elementi critici per la salute cardiovascolare. Le nuove linee guida raccomandano una limitazione nell’assunzione di zuccheri, in particolare dalle bevande zuccherate, e una dieta povera di sodio. Per le persone ipertese, viene suggerito di non superare un cucchiaino di sale al giorno e di integrare nella dieta alimenti ricchi di potassio, come frutta e verdura. Stefania Di Fusco, esperta nella prevenzione cardiovascolare, ribadisce la necessità di modificare le abitudini alimentari nell’ambito della lotta contro le malattie cardiache, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla salute.
Incontri formativi per i professionisti della salute
Fabrizio Oliva, presidente dell’ANMCO, sottolinea il ruolo cruciale delle campagne educative rivolte sia ai pazienti che ai professionisti del settore. È fondamentale che ci sia un dialogo continuo e una formazione adeguata per implementare efficacemente le nuove raccomandazioni. Le malattie cardiovascolari sono spesso legate a condizioni di cronicità, come diabete e insufficienza renale, quindi un intervento precoce e informato è cruciale per prevenire complicazioni e ridurre le ospedalizzazioni.
L’ANMCO continua a lavorare per aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e dell’aderenza terapeutica, fattori cruciali per perseguire una miglior qualità della vita e una diminuzione dei tassi di mortalità associati alle patologie cardiache.