Roma investe 100 milioni per il recupero urbano e lo sviluppo delle periferie

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Roma investe 100 milioni per il recupero urbano e lo sviluppo delle periferie - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

Il Campidoglio ha svelato un ambizioso programma di interventi che destina più di 100 milioni di euro alla riqualificazione delle periferie romane. Questa iniziativa, fortemente voluta dal sindaco e dall’assessore all’urbanistica, punta a migliorare le infrastrutture e i servizi in quartieri storicamente trascurati, affrontando così le problematiche di degrado e mancanza di servizi essenziali. Le risorse saranno canalizzate in tre aree principali: piani di zona, piani di recupero urbano e recupero degli ex territori abusivi.

Interventi finanziati: dettagli e priorità

Un’alleanza per le infrastrutture

Nella sala “Laudato sì” del Campidoglio, il sindaco di Roma insieme all’assessore Maurizio Veloccia ha presentato il dettagliato piano di opere pubbliche, evidenziando l’importanza di questo progetto per il futuro della città. Tra le iniziative previste, grande rilevanza è data alla realizzazione di un ponte ciclopedonale che collegherà il quartiere della Magliana con le facoltà dell’Università Roma Tre, per una somma complessiva di 5,4 milioni di euro. Questo intervento rappresenta un passo significativo verso l’integrazione dei diversi distretti della capitale.

In aggiunta, il piano comprende anche fondi per la manutenzione e il ripristino della rete fognaria e per l’approvvigionamento idrico, così come la ristrutturazione di centri per anziani e la creazione di centri polifunzionali. Il progetto ha lo scopo di “sanare ferite storiche” che affliggono quartieri come Torresina, Pian Saccoccia e Trigoria, dove moltissimi residenti sono stati costretti a convivere con le problematiche legate all’allagamento e al fango durante i periodi di pioggia.

Focus sulle periferie urbanistiche

Oltre agli interventi di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture, il piano si prefigge di attivare opere di rilievo che possano proiettare il futuro di alcuni quartieri. Lelli ha sottolineato come le zone centrali non possano continuare a ricevere investimenti a scapito delle periferie, che necessitano di una pianificazione e di un intervento mirati. Questo approccio mira a garantire che tutti i romani possano beneficiare di servizi e infrastrutture adeguate, riducendo sensibilmente le disuguaglianze territoriali.

Da dove arrivano i fondi: finanziamenti e risorse

Meccanismi di finanziamento per le opere pubbliche

Le risorse destinate a questi significativi interventi provengono dalla stessa urbanistica della città. Infatti, 32 milioni di euro per i piani di zona sono il risultato di affrancazioni e trasformazioni urbanistiche, mentre i 45 milioni destinati ai piani di recupero provengono da fondi legati all’ex articolo 11. Ulteriori 23 milioni di euro sono stati raccolti attraverso oneri di sanatoria derivanti da condoni edilizi e versamenti delle associazioni consortili .

La programmazione prevede che il 60% dei fondi sia destinato a opere di viabilità, mobilità e parcheggi, mentre il restante 40% si concentrerà su servizi e aree verdi, così come l’illuminazione pubblica e i sottoservizi, che sono essenziali per assicurare un miglioramento della qualità della vita nelle aree interessate.

Un cambio di paradigma

Il sindaco e l’assessore hanno ribadito l’importanza di tornare a investire nei quartieri periferici, spiegando come il piano rappresenti un cambio di paradigma fondamentale. Nell’ottica di recuperare un ruolo di guida nelle trasformazioni urbanistiche, il Campidoglio intende garantire che i fondi raccolti attraverso oneri concessori siano reinvestiti nelle stesse aree che hanno generato queste risorse, favorendo così uno sviluppo più equilibrato e sostenibile della città.

Quartieri di serie A e serie B: equità sociale nel piano

Strategie per l’inclusione

Il piano messo in atto dal Campidoglio ambisce a colmare il divario esistente tra i diversi quartieri di Roma, cercando di ridurre le disparità storiche che hanno condizionato lo sviluppo urbano. Interventi come quelli previsti per i piani di zona sono pensati per garantire che ogni abitante, a prescindere dal quartiere in cui vive, possa beneficiare di servizi essenziali come illuminazione, fognature e accessibilità.

Il sindaco ha quindi enfatizzato la necessità di porre fine a una logica di divisione tra quartieri di “serie A” e “serie B“. Attraverso consultazioni e progettazioni partecipative con i cittadini, il programma si propone di restituire un senso di comunità e di identità anche nei quartieri più dimenticati, permettendo di costruire un futuro più equo per tutti i cittadini romani.

Programmi di recupero urbano e territori ex abusivi

Un inizio per il recupero urbano

I programmi di recupero urbano, attivi fin dal 1993, mirano a ripristinare e ammodernare le infrastrutture nei quartieri più degradati. Negli ultimi anni, a Roma sono stati approvati diversi programmi con lo scopo di migliorare le condizioni di vita di oltre 440 mila cittadini. Questi progetti sono emersi da un’ampia consultazione pubblica, affinché le decisioni prendano in considerazione le esigenze reali della popolazione.

Gestione degli ex territori abusivi

Nel corso degli anni, il Comune di Roma ha avviato la riqualificazione di diverse aree oggetto di costruzioni abusive, definite Zone O. Attraverso fondi provenienti da oneri concessori, il Campidoglio ha predisposto interventi fondamentali per garantire servizi come la pubblica illuminazione, il rifacimento di strade e la creazione di fognature. Tuttavia, dei 71 nuclei identificati di edilizia abusiva da recuperare, solo un numero limitato è stato approvato, segnando la necessità di una gestione più efficace e rapida di queste problematiche.

Piani di zona: fare spazio all’edilizia sociale

Edilizia popolare e nuove scelte urbanistiche

La legge 167 del 1962 ha conferito ai comuni la responsabilità di trovare aree idonee all’edilizia popolare. Da questo provvedimento sono nati quartieri come Spinaceto, Laurentino e Corviale, da sempre al centro di un dibattito su come affrontare l’emergenza dell’abitare a Roma. Questi piani devono oggi essere rivisitati in un’ottica di inclusione e sviluppo sostenibile, migliorando non solo l’accesso all’abitazione, ma anche le condizioni generali di vivibilità dei vari quartieri.

Il Campidoglio si impegna a monitorare l’implementazione di questo piano, con l’obiettivo di garantire un futuro migliore ai cittadini di Roma e di ridurre le divergenze sociali e urbanistiche che ancora permangono nella capitale.

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