Decadimento cognitivo nella terza età: i rischi dei social secondo l’Istituto San Michele nella “Settimana della Prevenzione”

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Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 by Emiliano Belmonte

La solitudine rappresenta una sfida importante per gli anziani. Secondo l’ISTAT, la speranza di vita in Italia è ora di 83,1 anni, con un aumento di 6 mesi rispetto agli anni passati. Le persone anziane che vivono in comunità tendono a conservare meglio la memoria e a soffrire meno di depressione rispetto a coloro che vivono isolati. Nei piccoli centri, dove le relazioni sociali sono più presenti, la qualità della vita e il benessere psicofisico migliorano sensibilmente.

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L’Istituto San Michele di Roma: un esempio virtuoso di prevenzione

L’Istituto San Michele di Roma ha organizzato la “Settimana della Prevenzione”, un evento pensato per promuovere un invecchiamento attivo e sano. Anziani e specialisti, tra cui psicologi, ginecologi e andrologi, si confrontano sulle migliori strategie per affrontare le sfide della terza età. Questo evento, supportato da Road to Green e Consumerismo, mette in luce l’importanza delle relazioni umane e della prevenzione per garantire una qualità di vita ottimale.

Come stimolare il cervello e mantenersi attivi

Per gli anziani, è fondamentale mantenere attivo non solo il corpo ma anche la mente. Gli esperti consigliano di partecipare ad attività che stimolino il cervello, come risolvere parole crociate, giocare a carte o guardare film. La socializzazione è altrettanto importante per mantenere l’equilibrio psicologico e prevenire l’isolamento.

Decadimento cognitivo: come riconoscerlo e affrontarlo

Il decadimento cognitivo è una delle principali preoccupazioni per gli anziani. Attraverso test come il Mini Mental Status Exam (MMSE), è possibile individuare i primi segnali di declino mentale. Il Dott. Piero Petrini, psichiatra e neurologo, spiega che il decadimento cognitivo può colpire anche persone giovani, e che spesso è legato a fattori genetici. Un corretto stile di vita può aiutare, ma non sempre è sufficiente a prevenirlo.

Tre suggerimenti per vivere al meglio nella terza età

  1. Rafforzare le relazioni sociali: condividere il tempo con gli altri contribuisce a un maggiore benessere emotivo e fisico.
  2. Mantenere il cervello allenato: giochi mentali come le parole crociate o guardare film aiutano a tenere la mente in forma.
  3. Bere acqua regolarmente: l’idratazione è fondamentale, così come l’assunzione di vitamine essenziali come la B, C, D ed E.

L’esperienza di Annamaria: un esempio di longevità

Durante l’evento di prevenzione all’Istituto San Michele, abbiamo incontrato la signora Annamaria, una residente di 89 anni. Nonostante l’età, Annamaria mantiene una grande vivacità mentale grazie alla sua passione per le parole crociate, i film e le carte. Il suo segreto per una vita lunga? Non smettere mai di stare in compagnia.

Social network e anziani: un pericolo sottovalutato

Gli anziani dovrebbero usare con cautela i social network. Il Dott. Petrini mette in guardia: un uso eccessivo di queste piattaforme può portare all’isolamento e aumentare il rischio di truffe e fake news. I contatti diretti, come le chiamate telefoniche, sono molto più efficaci per mantenere legami sociali sani.

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