Ultimo aggiornamento il 20 Febbraio 2025 by Francesca Monti
Cresce l’allerta nel mondo della cultura per la chiusura di storiche sale cinematografiche a Roma, un fenomeno che si sta intensificando e che vede molte di queste strutture trasformarsi in spazi commerciali. Questi cinema, spesso considerati veri e propri **gioielli architettonici**, sono stati progettati da nomi illustri come Marcello Piacentini, Adalberto Libera, Luigi Moretti e Innocenzo Sabbatini. Tra i progetti di ingegneri che hanno segnato la storia italiana, spicca quello di Riccardo Morandi, che ha realizzato oltre dieci cinema nella **Capitale**, di cui solo uno, il cinema Maestoso, è rimasto intatto.
Recentemente, l’architetto di fama internazionale Renzo Piano ha lanciato un accorato appello attraverso le pagine de *La Repubblica*, esprimendo la necessità di proteggere questi “luoghi per la gente”, che rappresentano gli ultimi “polmoni di ossigeno per le nostre città”. Secondo Piano, la riconversione di queste sale rischia di diventare “la pietra tombale delle nostre metropoli in pochi anni”, danneggiando non solo la **cultura** ma anche il **commercio al dettaglio**. Anche Alberto Barbera, direttore artistico della **Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica**, ha condiviso questa preoccupazione, sottolineando come la chiusura dei cinema possa portare a una “desertificazione culturale e sociale” e alla trasformazione di interi quartieri in “non-luoghi”.
Mobilitazione per la salvaguardia delle sale cinematografiche
La mobilitazione per la salvaguardia delle **sale cinematografiche** ha preso avvio da Roma, ma ha l’intenzione di estendersi a tutto il territorio nazionale. L’associazione Italia Nostra è in prima linea in questa battaglia, con l’obiettivo di preservare l’integrità delle sale, considerate strutture architettoniche di grande valore. Per raggiungere questo scopo, l’associazione ha chiesto alla Regione Lazio di riconsiderare il progetto di legge approvato la scorsa estate, che modifica la normativa esistente a tutela degli spazi culturali, introducendo limiti meno stringenti per la trasformazione dei cinema in spazi commerciali.
In aggiunta, Italia Nostra ha proposto che la **Regione** e **Roma Capitale** organizzino gli Stati Generali delle sale cinema di Roma, con il compito di realizzare un censimento delle sale attive e inattive, e di emanare norme di tutela per quelle storiche di pregio. Un incontro è stato promosso dall’associazione per riunire i vari attori coinvolti in questa mobilitazione, ispirata dalla denuncia di Silvano Curcio nel suo libro *Fantasmi urbani – La memoria dei cinema di Roma*. Quest’opera ha stimolato il dibattito e ha evidenziato l’escalation delle chiusure e delle trasformazioni “selvagge” delle sale romane, che hanno superato il centinaio negli ultimi quindici anni. Curcio ha definito questa situazione una “sconfitta per l’intera collettività” e una perdita di un patrimonio “identitario di storia, socialità e cultura”.
Il caso della sala Troisi e le sfide della ristrutturazione
Un esempio emblematico di rinascita è rappresentato dalla sala Troisi, che è tornata a vivere dopo una profonda ristrutturazione, diventando un importante punto di aggregazione culturale. Questa sala, situata nell’ex **Casa GIL**, commissionata a Luigi Moretti negli anni ’30, era stata trasformata in cinema parrocchiale negli anni ’50, assumendo il nome di Cinema Induno. La rinascita della sala ha comportato una ristrutturazione radicale, ma ha sollevato interrogativi sulla qualità architettonica degli spazi destinati allo spettacolo. Matteo Anastasi, consigliere di Italia Nostra, ha avvertito che “non sempre il mantenimento della destinazione d’uso garantisce la protezione della qualità architettonica”.
Inoltre, Antonella Melito, vicepresidente della **Commissione Urbanistica di Roma Capitale**, ha sottolineato le difficoltà nel riaprire sale che non rispettano neppure le norme di sicurezza, citando il caso del cinema Airone, progettato da Adalberto Libera negli anni ’50 e attualmente di proprietà del **Comune di Roma**. Sul soffitto della sala d’ingresso è presente un dipinto di Capogrossi, che rappresenta un ulteriore elemento di valore artistico da preservare. La situazione attuale richiede un’attenzione particolare per garantire che la salvaguardia delle sale cinematografiche non comprometta la loro integrità architettonica e storica.