Assegno di inclusione: domande aperte da metà dicembre per partenza a gennaio

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Assegno di inclusione: domande aperte da metà dicembre per partenza a gennaio - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 9 Dicembre 2023 by Redazione

Il bilancio del Reddito di cittadinanza: 34 miliardi spesi in due anni

Il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, ha fornito un bilancio dettagliato del Reddito di cittadinanza, sottolineando che dal suo lancio nell’aprile 2019 fino ad oggi sono stati spesi circa 34 miliardi di euro. L’importo medio mensile per famiglia è stato di 540 euro. Nel 2021, l’anno di picco della spesa, sono stati erogati 8,8 miliardi di euro a 1,3 milioni di famiglie. Nel gennaio di quell’anno, durante il periodo più critico della pandemia, il numero di nuclei beneficiari è arrivato a 1,4 milioni. A dicembre, verranno pagati 700.000 assegni, la metà rispetto al picco di beneficiari e anche al livello minimo.

Gli effetti dell’uscita dal Reddito di cittadinanza

Secondo Caridi, i nuclei familiari che escono dal Reddito di cittadinanza presentano un Isee più alto rispetto a quelli che continuano a beneficiarne, il che significa che i beneficiari rimanenti ricevono in media assegni più alti del 4%. Inoltre, a partire da settembre, la sospensione del Reddito dopo 7 mesi di fruizione ha avuto un impatto significativo. A ottobre, 820.000 famiglie hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza.

Il collegamento con le politiche attive e il nuovo strumento di supporto

Caridi riconosce che è mancato un collegamento efficace tra il Reddito di cittadinanza e le politiche attive del lavoro. Le agevolazioni per l’assunzione dei beneficiari sono state limitate a soli 1.500 contratti dal 2019 ad oggi. Tuttavia, il direttore generale dell’Inps è ottimista riguardo alle nuove misure che verranno introdotte, grazie al Sistema informativo integrato per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Questo sistema utilizzerà l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e offrire una formazione e politiche sociali più mirate. Caridi afferma che “ci sono tutti i presupposti per un salto di qualità”.

Le domande per il Supporto formazione e lavoro

Per quanto riguarda i nuclei familiari che escono dal Reddito di cittadinanza e che hanno presentato domanda per il nuovo strumento di supporto formazione e lavoro, finora sono state ricevute 74.000 domande. Tuttavia, il numero totale di domande per il Supporto formazione e lavoro arrivate entro il 6 dicembre è di 124.000, di cui il 56% presentate da donne. Le regioni con il maggior numero di domande sono la Campania e la Sicilia, con un totale di 61.300 domande. È interessante notare che alcune persone che erano beneficiarie del Reddito di cittadinanza hanno scelto di non richiedere il nuovo strumento, mentre altre sono tornate a farne richiesta. Tuttavia, solo 49.300 domande sono state inserite in modo completo nel Sistema informativo integrato per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), con curriculum e Piano di attivazione digitale (Pad) sottoscritto.

Anticiperemo a metà dicembre le domande per il nuovo strumento, l’Assegno di inclusione, l’Adi, che parte a gennaio: siamo pronti”. Lo annuncia in un’intervista a ‘Repubblica’ Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps che traccia un bilancio del Reddito di cittadinanza spiegando come “dall’aprile del 2019 ad oggi sono stati spesi circa 34 miliardi per un importo medio mensile a famiglia di 540 euro al mese. Il picco di spesa l’abbiamo toccato nel 2021: 8,8 miliardi per 1,3 milioni di famiglie. Nel gennaio di quell’anno, nel pieno della pandemia, siamo arrivati a 1,4 milioni di nuclei beneficiari. A dicembre pagheremo 700 mila assegni, la metà e anche il livello minimo”.

Caridi spiega che “i nuclei che escono dalla misura hanno un Isee più alto di quanti restano che quindi hanno assegni in media più alti del 4%. Da settembre ha inciso anche la sospensione del Reddito dopo 7 mesi di fruizione. Ad ottobre lo hanno preso 820 mila famiglie”. Ma il direttore generale dell’Inps osserva anche che è mancato “il collegamento con le politiche attive. Le agevolazioni all’assunzione dei percettori non hanno superato i 1.500 contratti dal 2019 ad oggi. Le nuove misure incideranno di più, grazie a Siisl. L’incrocio tra domanda e offerta di lavoro sarà sempre più efficiente e supportato dall’intelligenza artificiale. L’offerta di formazione e di politiche sociali più mirata. Ci sono tutti i presupposti per un salto di qualità».

Quanto ai nuclei usciti dal Reddito che hanno fatto domanda per i 350 euro del Supporto formazione e lavoro “sono 74 mila, ma le domande per Sfl arrivate al 6 dicembre sono di più: 124 mila, il 56% donne, età media 42 anni, Campania e Sicilia in testa con 61.300 domande. Alcuni percettori hanno deciso di non richiedere il nuovo strumento. Altri che magari erano ex beneficiari di Reddito sono rientrati. Delle 124 mila domande, quelle inserite in modo completo in Siisl con il curriculum e con il Pad sottoscritto, il Piano di attivazione digitale, sono però solo 49.300” conclude.

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