Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2023 by Redazione
Allergie agli insetti: un rischio nascosto negli alimenti e nei cosmetici
Ogni italiano consuma, in media, 500 grammi di insetti all’anno, senza saperlo. Secondo la Food and Drug Administration americana (Fda), ci sono fino a 60 frammenti di insetti ogni 100 grammi di cioccolato. Questi frammenti possono rappresentare un rischio per chi è allergico ai crostacei e agli acari della polvere. Gli specialisti della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) lanciano l’allarme, soprattutto per i bambini che sviluppano reazioni allergiche. Michele Miraglia Del Giudice, presidente Siaip e professore di Pediatria e Allergologia e Immunologia pediatrica all’università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ di Napoli, afferma: “Sono una insidia soprattutto per i bambini che sviluppano reazioni allergiche, al punto che si sospetta possano essere implicati in casi di anafilassi rimasti senza spiegazione”. Il consiglio è di controllare sempre le etichette, anche se a volte gli insetti sono indicati solo come coloranti (E120).
Insetti nell’alimentazione umana: una realtà autorizzata
Recentemente la Commissione europea ha autorizzato l’introduzione sul mercato di alimenti contenenti il verme giallo della farina (Tenebrio molitor) e la farina di grillo (Acheta domesticus). Gli insetti, considerati una promettente fonte alternativa di proteine, sono oggi consentiti nell’alimentazione umana. Tuttavia, accade spesso che anche chi non intende consumarli finisca per assumerli inavvertitamente. Si stima che ogni italiano ne introduca, attraverso l’alimentazione o l’uso di cosmetici, circa 500 grammi all’anno.
Gli insetti nascosti negli alimenti e nei cosmetici
Sono moltissimi gli alimenti e i prodotti cosmetici presenti sul mercato che contengono ingredienti derivati dagli insetti. Ad esempio, la cocciniglia, derivato dalla coccinella, viene utilizzata come colorante per succhi, yogurt (alla fragola e al mirtillo) e rossetti ed è indicata sulle etichette come E120. Cristiana Indolfi, segretaria Siaip e pediatra allergologa all’università Vanvitelli, sottolinea che molti consumatori non sono consapevoli di assumere insetti attraverso i prodotti che utilizzano. Dati americani evidenziano che una valutazione accurata degli allergeni è cruciale per garantire la sicurezza dei consumatori, ma purtroppo molti non ne sono a conoscenza.
Le proteine allergeniche negli insetti: un pericolo per chi è allergico
Le principali proteine allergeniche negli insetti che possono nuocere a chi è allergico, sia adulti che bambini, sono la tropomiosina e l’arginina chinasi. Questi allergeni sono noti per la stretta relazione tra artropodi e crostacei. Le persone allergiche ad acari e crostacei non devono consumare questi insetti, in quanto potrebbero manifestare reazioni allergiche. Angela Klain, junior member Siaip e Aif in Pediatria all’università Vanvitelli, sottolinea che non tutti i pazienti allergici agli acari della polvere o ai crostacei sono a rischio, ma solo quelli sensibilizzati ai panallergeni cross-reattivi come Der p10 per l’acaro della polvere o Pen a1 per i crostacei. La comprensione delle relazioni tra allergie agli acari della polvere e allergie agli insetti è cruciale. La prevalenza dell’allergia alimentare agli insetti in Europa è scarsamente documentata a causa della mancanza di test diagnostici standardizzati, complicando la conferma della diagnosi. In casi di incertezza tra sensibilizzazione positiva e anamnesi dubbia, si può considerare il test di provocazione orale (Tpo) solo in circostanze molto specifiche. La comprensione dell’allergenicità degli insetti commestibili è ancora un’area di ricerca in evoluzione, con la prospettiva di identificare anafilassi precedentemente considerate senza spiegazioni.
In conclusione, è importante prestare attenzione agli insetti nascosti negli alimenti e nei cosmetici, soprattutto per chi è allergico ai crostacei e agli acari della polvere. Controllare sempre le etichette e informarsi sugli ingredienti è fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori. La ricerca sull’allergenicità degli insetti commestibili è ancora in corso, ma è necessario aumentare la consapevolezza su questo tema e fornire informazioni adeguate ai consumatori.