Effetti neurologici del Covid-19: uno studio rivela i meccanismi dei problemi cerebrali post-infezione

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Effetti neurologici del Covid-19: uno studio rivela i meccanismi dei problemi cerebrali post-infezione - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2023 by Redazione

Covid-19 e il suo impatto sul cervello: nuove scoperte sulla materia bianca

Un team di ricercatori dell’Università di Linköping, in Svezia, ha condotto uno studio per comprendere meglio gli effetti del Covid-19 sul cervello. Utilizzando una versione avanzata di risonanza magnetica di diffusione, gli esperti hanno analizzato la struttura del tessuto cerebrale di 16 pazienti con sintomi persistenti post Covid-19. I risultati, pubblicati sulla rivista “Brain Communications”, potrebbero fornire importanti informazioni sui meccanismi alla base dei problemi neurologici a lungo termine causati dal virus.

Un nuovo approccio per esplorare il cervello

La risonanza magnetica di diffusione è una tecnologia molto sensibile che consente di rilevare cambiamenti nella struttura degli assoni delle cellule nervose. Questo tipo di imaging è stato utilizzato dai ricercatori per esaminare la sostanza bianca del cervello, che è composta principalmente da assoni ed è fondamentale per il trasporto dei segnali tra diverse parti del cervello e il resto del corpo. Secondo Deneb Boito, dottorando del Dipartimento di ingegneria biomedica dell’Università di Linköping, questa tecnica è particolarmente utile per studiare gli effetti del Covid-19 sul cervello che potrebbero non essere rilevati da altre tecniche di imaging.

Cosa rivela la risonanza magnetica di diffusione

La risonanza magnetica di diffusione consente di ottenere informazioni sulla struttura microscopica del cervello, misurando il movimento delle molecole d’acqua nei tessuti cerebrali. Attraverso questo tipo di imaging, i ricercatori hanno scoperto differenze nella struttura della sostanza bianca del cervello tra i pazienti con sintomi persistenti post Covid-19 e un gruppo di persone sane senza sintomi post Covid-19. Secondo Ida Blystad, ricercatrice e neuroradiologa del Dipartimento di radiologia del Linköping University Hospital, queste differenze potrebbero essere una delle cause dei problemi neurologici riportati dai pazienti con Covid-19 grave. Tuttavia, i ricercatori sono cauti nel trarre conclusioni definitive, poiché lo studio ha coinvolto un numero limitato di pazienti.

Prossimi passi della ricerca

I ricercatori intendono approfondire ulteriormente lo studio degli effetti del Covid-19 sul cervello. In particolare, vogliono esaminare se i cambiamenti nella sostanza bianca del cervello sono correlati all’attività cerebrale e come le diverse parti del cervello comunicano tra loro attraverso la sostanza bianca nei pazienti che soffrono di affaticamento post Covid-19. Inoltre, è importante capire se queste differenze nella struttura del cervello sono temporanee o permanenti nel tempo. Poiché lo studio ha coinvolto solo un singolo esame, non è possibile stabilire se le differenze osservate scompariranno nel tempo o se saranno permanenti.

In conclusione, lo studio condotto dall’Università di Linköping ha fornito nuove informazioni sulle alterazioni della struttura del cervello nei pazienti con sintomi persistenti post Covid-19. La risonanza magnetica di diffusione si è dimostrata uno strumento utile per esplorare la microstruttura del cervello e potrebbe essere utilizzata per ulteriori studi sull’effetto a lungo termine del Covid-19 sul cervello. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno gli effetti del virus sul cervello e sviluppare nuove strategie di trattamento per i pazienti con sintomi neurologici persistenti.

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