“Zara: spot shock con macerie e manichini senza arti in ricordo delle vittime di Gaza, scoppia la polemica”

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"Zara: spot shock con macerie e manichini senza arti in ricordo delle vittime di Gaza, scoppia la polemica" - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione

Zara ritira una campagna pubblicitaria dopo accuse di offesa ai palestinesi

Il marchio di abbigliamento Zara è al centro di una nuova polemica dopo aver ritirato una campagna pubblicitaria che è stata accusata di “offendere i palestinesi”. Gli attivisti palestinesi hanno chiesto il boicottaggio dei prodotti del marchio spagnolo a causa di alcune foto che ritraevano modelle tra le macerie e manichini senza arti avvolti in sacchi bianchi. Secondo i contestatori, queste immagini facevano riferimento ai morti palestinesi nella Striscia di Gaza, in modo offensivo e inaccettabile.

Zara ha risposto alle accuse affermando che le foto incriminate, parte della campagna pubblicitaria “The Jacket”, erano state scattate prima dell’attacco di Hamas contro Israele e della conseguente guerra. Nonostante ciò, il marchio ha deciso di rimuovere le fotografie dai suoi canali social.

In una nota diffusa dalla casa di abbigliamento, si legge: “La campagna, ideata a luglio e fotografata a settembre, presenta una serie di immagini di sculture non finite nello studio di uno scultore ed è stata creata con l’obiettivo di presentare capi di abbigliamento realizzati a mano in un contesto artistico. Purtroppo alcuni clienti si sono sentiti offesi da queste immagini e vedevano in loro qualcosa di molto lontano da ciò che si intendeva”. Zara ha espresso rammarico per l’incomprensione e ha ribadito il suo profondo rispetto per tutti.

Contestazioni per una campagna pubblicitaria di Zara

Zara, il noto marchio di abbigliamento, è stato costretto a ritirare una campagna pubblicitaria a causa delle accuse di offesa ai palestinesi. Gli attivisti palestinesi hanno chiesto il boicottaggio dei prodotti di Zara dopo aver contestato alcune foto che ritraevano modelle tra le macerie e manichini senza arti avvolti in sacchi bianchi. Secondo i contestatori, queste immagini facevano riferimento ai morti palestinesi nella Striscia di Gaza, in modo inaccettabile e offensivo.

Zara ha risposto alle accuse affermando che le foto incriminate facevano parte della campagna pubblicitaria “The Jacket” e che erano state scattate prima dell’attacco di Hamas contro Israele e della conseguente guerra. Nonostante ciò, il marchio ha deciso di rimuovere le fotografie dai suoi canali social.

In una nota diffusa dalla casa di abbigliamento, si legge: “La campagna, ideata a luglio e fotografata a settembre, presenta una serie di immagini di sculture non finite nello studio di uno scultore ed è stata creata con l’obiettivo di presentare capi di abbigliamento realizzati a mano in un contesto artistico. Purtroppo alcuni clienti si sono sentiti offesi da queste immagini e vedevano in loro qualcosa di molto lontano da ciò che si intendeva”. Zara ha espresso rammarico per l’incomprensione e ha ribadito il suo profondo rispetto per tutti.

Zara ritira una campagna pubblicitaria dopo accuse di offesa ai palestinesi

Zara, il famoso marchio di abbigliamento, è stato costretto a ritirare una campagna pubblicitaria a seguito delle accuse di “offendere i palestinesi”. Gli attivisti palestinesi hanno chiesto il boicottaggio dei prodotti di Zara dopo aver contestato alcune foto che ritraevano modelle tra le macerie e manichini senza arti avvolti in sacchi bianchi. Secondo i contestatori, queste immagini facevano riferimento ai morti palestinesi nella Striscia di Gaza, in modo offensivo e inaccettabile.

Zara ha risposto alle accuse affermando che le foto incriminate facevano parte della campagna pubblicitaria “The Jacket” e che erano state scattate prima dell’attacco di Hamas contro Israele e della conseguente guerra. Nonostante ciò, il marchio ha deciso di rimuovere le fotografie dai suoi canali social.

In una nota diffusa dalla casa di abbigliamento, si legge: “La campagna, ideata a luglio e fotografata a settembre, presenta una serie di immagini di sculture non finite nello studio di uno scultore ed è stata creata con l’obiettivo di presentare capi di abbigliamento realizzati a mano in un contesto artistico. Purtroppo alcuni clienti si sono sentiti offesi da queste immagini e vedevano in loro qualcosa di molto lontano da ciò che si intendeva”. Zara ha espresso rammarico per l’incomprensione e ha ribadito il suo profondo rispetto per tutti.

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