Neo madri genovesi parteciperanno al Consiglio Comunale in remoto

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Neo madri genovesi parteciperanno al Consiglio Comunale in remoto - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione

Genova: Modificato il Regolamento per Consentire la Partecipazione Remota dei Consiglieri in Gravidanza e in Congedo Parentale

Il Consiglio Comunale di Genova ha approvato all’unanimità una delibera che modifica il regolamento, consentendo alle donne in gravidanza, alle neo madri e ai padri in congedo parentale di partecipare alle sedute, alle commissioni e alle conferenze di capigruppo in videoconferenza. Questa modalità permette ai consiglieri di non perdere il gettone di presenza e di garantire la rappresentanza degli elettori. La proposta è stata avanzata da Francesca Ghio, consigliera di minoranza nel gruppo Rossoverde, che presto diventerà madre.

Un Emendamento per Consentire la Partecipazione Remota

Nel processo di elaborazione del documento prima della discussione in aula, è stato presentato un emendamento da Vincenzo Falcone del partito Fratelli d’Italia. Altri emendamenti sono stati proposti durante la discussione. Questa modifica al regolamento non è un caso isolato in Italia: il Comune di Torino ha già introdotto questa possibilità. La discussione sul tema non è stata priva di contrasti, anche all’interno della stessa minoranza.

Un Emendamento Contestato

In particolare, l’emendamento proposto da Mattia Crucioli del movimento Uniti per la Costituzione mirava ad estendere la possibilità di partecipazione remota anche a coloro che hanno una disabilità o una malattia certificata. La Lega era d’accordo con questa proposta, ma gli altri gruppi di maggioranza e il Partito Democratico si sono opposti per diverse ragioni. Il Pd riteneva che l’emendamento avrebbe delegittimato il lavoro svolto durante le commissioni. Cristina Lodi, del gruppo misto-Azione, non era d’accordo nel considerare la gravidanza come una malattia.

Francesca Ghio ha spiegato che ha sollevato la questione quando ha scoperto di essere incinta e ha notato una lacuna normativa a Genova. Ha sottolineato che la modifica non riguarda solo lei, ma l’intero consiglio. Ha espresso soddisfazione per aver portato avanti questa iniziativa visibile come la sua pancia. Tuttavia, ha ricordato che, a differenza delle parole e della sensibilità mostrate durante la discussione, ha ricevuto commenti offensivi fuori dal microfono, come “lascia fare a noi”, “tu stai a casa”, “stai zitta” e “non capisci un c…”.

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