Alex Pompa: “Ho ucciso mio padre, sono pentito” – L’ultima intervista del protagonista svela il profondo rimorso per il terribile atto commesso.

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Alex Pompa: "Ho ucciso mio padre, sono pentito" - L'ultima intervista del protagonista svela il profondo rimorso per il terribile atto commesso. - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2023 by Redazione

Condanna per omicidio di padre violento: le parole di Alex Pompa

Alex Pompa, condannato ieri a 6 anni e 2 mesi per aver ucciso nel 2020 il padre violento, ha rilasciato un’intervista al podcast One More Time di Luca Casadei, esprimendo il suo pentimento e il peso che porta sulle spalle. Il giovane di 22 anni ha dichiarato: “E’ veramente difficile alzarsi e avere questo peso sulle spalle, uccidere tuo padre per salvare la tua famiglia. Ho ottenuto un ergastolo, non sotto il punto di vista giuridico ma psicologico”.

La vicenda di Collegno e la sentenza di primo grado

Nel 2020, a Collegno, nel torinese, Alex Pompa ha ucciso il padre a coltellate durante un’ennesima lite, nel tentativo di difendere sua madre. Inizialmente, il giovane era stato assolto per legittima difesa. Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione ha permesso l’applicazione di alcune attenuanti sulle aggravanti, portando alla condanna di Pompa a 6 anni e 2 mesi di reclusione.

La violenza familiare e la testimonianza di Alex Pompa

Alex Pompa ha raccontato la sua esperienza di violenza familiare, provenendo da un contesto familiare semplice. Ha descritto come la violenza all’interno della sua famiglia abbia influenzato i suoi rapporti sociali e la sua sfera di amicizie. Nonostante ciò, la scuola è stata per lui un momento di svago e socializzazione. Pompa ha dichiarato: “Mi piaceva socializzare, ho conosciuto lì la mia attuale ragazza”.

Il giovane ha anche parlato del suo rapporto con suo padre, descrivendolo come privo di affetto e caratterizzato da violenza fisica fin da quando era bambino. Ha ricordato il primo episodio di violenza, avvenuto quando aveva solo 6 anni, e ha descritto come suo padre utilizzasse insulti, minacce e botte nei confronti di lui e di sua madre. Pompa ha affermato: “Noi vivevamo due fasi ‘papà pronto ad accendersi’ e ‘papà acceso’, nella prima dominava un silenzio assordante in cui sapevi che bastava poco per trasformarsi in violenza pura e cruda”.

La condanna di Alex Pompa per l’omicidio del padre violento ha sollevato diverse questioni sulla legittima difesa e sulle dinamiche familiari. La sua testimonianza offre uno sguardo intimo sulla sua esperienza di violenza domestica e sulle conseguenze che ha avuto sulla sua vita.

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