Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2023 by Redazione
L’archeologia contemporanea: uno sguardo al passato recente
L’archeologia contemporanea potrebbe sembrare un ossimoro, ma è una realtà concreta che si occupa di indagare i tempi più recenti, dal Novecento ai giorni nostri, utilizzando gli stessi metodi di ricerca degli archeologi. Questa disciplina, nata nel mondo anglosassone, è stata al centro di un convegno tenutosi all’Università di Pisa, il primo in Italia a dedicarsi a questo argomento. Francesca Anichini, una degli organizzatori del convegno, spiega che l’archeologia contemporanea si occupa di studiare le tracce che lasciamo dietro di noi, analizzando i prodotti materiali che produciamo e scartiamo, i quali possono offrire importanti informazioni sulla nostra società.
L’importanza di un oggetto apparentemente insignificante
Un esempio concreto dell’utilità dell’archeologia contemporanea è rappresentato da una bottiglia di plastica trovata sulle spiagge di Lampedusa. Questo semplice oggetto può fornire informazioni sociali preziose. Ad esempio, molte di queste bottiglie presentano un cordino sul collo, che le trasforma in galleggianti-salvagenti in caso di naufragio. Ma le informazioni non si fermano qui. Analizzando le bottiglie, è possibile scoprire che alcune di esse sono prodotte a Tunisi e che questa produzione è legata a una holding giapponese. Questo ci permette di comprendere le connessioni economiche tra Paesi lontani. L’archeologia contemporanea si propone anche di documentare ciò che rischierebbe di perdersi nel tempo, poiché i dettagli importanti possono essere effimeri e i cambiamenti molto rapidi.
Il passato prossimo che rischia di scomparire
Il Museo Guatelli, situato in provincia di Parma, conserva una collezione di arnesi della cultura contadina pre-industriale e artigianale. Questi utensili, risalenti a sessant’anni fa, sono già scomparsi dall’uso quotidiano e sono rimasti solo nei racconti dei nonni o dei genitori. Questo passato prossimo, che rischia di essere dimenticato, rappresenta un’importante fonte di informazioni sulla nostra storia. Enzo Suma, fondatore del progetto Archeoplastica, si impegna nel riscoprire questi oggetti e condividerli con il pubblico. Attraverso il suo museo virtuale su Instagram, Suma cerca di datare gli oggetti, capirne la funzione e raccontare le storie che si celano dietro di essi. Grazie alla collaborazione di molti appassionati, il progetto ha raccolto oltre mille oggetti, che vengono esposti in mostre in giro per l’Italia.
Come dimostrano l’archeologia contemporanea e il progetto Archeoplastica, anche gli oggetti più comuni possono raccontare storie preziose sulla nostra società. Attraverso l’analisi di reperti materiali, è possibile scoprire connessioni economiche, cambiamenti sociali e aspetti culturali che altrimenti rischierebbero di essere dimenticati. L’archeologia contemporanea ci invita a guardare al passato recente con occhi nuovi, per comprendere meglio il presente e costruire un futuro consapevole.