Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2023 by Redazione
Sentenza attesa nel processo per l’omicidio di Saman Abbas
Oggi verrà pronunciata la sentenza di primo grado nel processo per l’omicidio di Saman Abbas, la giovane pakistana di 18 anni uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Il Tribunale di Reggio Emilia emetterà il verdetto in serata. Nell’udienza di venerdì scorso, la Procura ha chiesto l’ergastolo per il padre della ragazza, Shabbar Abbas, e per la madre, Nazia Shaheen, ancora latitante. Inoltre, è stata richiesta una revisione della pena per lo zio, Danish Hasnain, e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq, riconoscendo per loro delle attenuanti generiche. Prima che il giudice si ritiri in camera di consiglio per deliberare, è possibile che il padre della vittima rilasci delle dichiarazioni spontanee.
La testimonianza del fratello di Saman
Durante il processo, la testimonianza del fratello di Saman, Ali Heider, è stata fondamentale per comprendere la dinamica del delitto. Assistito dall’avvocato Valeria Miari, Heider ha raccontato di aver sentito il padre pronunciare la parola “scavare” in casa, invitando poi i cugini e lo zio di Saman a “passare dietro le telecamere”. Successivamente, si è preoccupato che il figlio potesse essere ripreso e lo ha costretto a rimanere in casa. Heider ha assistito alla scena chiave del delitto dalla porta, vedendo lo zio afferrare per il collo la sorella e portarla dietro alla serra insieme ai cugini. La difesa degli imputati ha contestato questa versione, sostenendo che l’oscurità e la scarsa illuminazione avrebbero reso impossibile riconoscere i volti dei protagonisti.
Le indagini e l’arresto del padre
Dopo l’omicidio, Shabbar e Nazia sono fuggiti in Pakistan. Le indagini condotte dai Carabinieri di Reggio Emilia e Guastalla, coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, hanno raccolto prove che supportano le presunte responsabilità penali dei due. Il 20 e 28 maggio 2021, il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei loro confronti. Grazie alle ricerche condotte dai Carabinieri e al supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, è stato confermato che il padre della vittima si trovava in Pakistan, dove è stato arrestato il 15 novembre dello scorso anno. Le autorità pachistane hanno dato esecuzione alla richiesta d’arresto internazionale emessa dall’Interpol. Dopo un lungo procedimento giudiziario, l’Alta Corte Pakistana ha stabilito che la procedura di estradizione nei confronti di Shabbar Abbas era applicabile. Il governo pakistano ha dato il consenso per l’estradizione, e il 1° settembre scorso l’arrestato è stato trasferito in Italia.
La sentenza di oggi rappresenta un momento cruciale per il processo e per la ricerca della verità sull’omicidio di Saman Abbas. La speranza è che la giustizia venga fatta e che i responsabili vengano puniti per questo terribile crimine.