Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2023 by Redazione
Sentenza attesa nel processo per l’omicidio di Saman
È attesa nel pomeriggio la sentenza del processo riguardante la morte di Saman, la giovane diciottenne uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. La vittima avrebbe compiuto 21 anni proprio ieri. Cinque familiari della ragazza sono imputati per omicidio e soppressione di cadavere e sono presenti davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia. Si tratta del padre Shabbar Abbas, dello zio Danish Hasnain, dei cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, mentre la madre Nazia Shaheen è latitante in Pakistan.
Dichiarazioni spontanee e camera di consiglio
Dopo le dichiarazioni spontanee rilasciate da Shabbar Abbas nell’aula della Corte di assise di Reggio Emilia, i giudici, presieduti da Cristina Beretti, si ritireranno in camera di consiglio per deliberare sulla sentenza. La Procura reggiana ha richiesto la condanna all’ergastolo per i genitori e una pena di 30 anni per gli altri imputati.
Le parole del padre di Saman
Durante le sue dichiarazioni spontanee, Shabbar Abbas ha smentito le accuse mosse nei confronti della sua famiglia: “Ho sentito tante parole false. Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan. Non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato di Saman, Ndr) a minacciare. Anche questo è falso, come quelli che dicono ‘ha ammazzato la figlia ed è scappato via’”. Le sue parole sono state pronunciate in italiano e hanno evidenziato la sua negazione delle accuse a lui rivolte.
La sentenza attesa nel processo per l’omicidio di Saman potrebbe portare a una svolta nella vicenda, fornendo una risposta alla tragica morte della giovane. L’esito del processo sarà determinante per stabilire la responsabilità dei familiari della vittima e per fare luce sulla dinamica dei fatti.