Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2023 by Redazione
Come risparmiare e ridurre l’impatto ambientale del neonato in arrivo?
Un’analisi dei costi
Secondo le ultime stime di Federconsumatori, il primo anno di vita di un bambino può costare ai genitori fino a circa 17.000 €, un valore in aumento dell’8% rispetto a due anni fa. Tuttavia, esistono differenze significative tra le famiglie sprecone e quelle “green”. Una famiglia sprecona può spendere da un minimo di 2.095 euro a un massimo di 5.256 euro per il proprio bebè fino ai due anni di età, producendo una grande quantità di rifiuti. Al contrario, una famiglia “green” può spendere da 59 a 264 euro, risparmiando fino al 95% e producendo scarti minimi.
Strategie per risparmiare e ridurre l’impatto ambientale
Lisa Casali, scienziata ambientale e referente per l’Italia presso la Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione Europea, ha condiviso alcune strategie pratiche nel suo nuovo manuale “Genitori green e bambini felici. Manuale per vivere a impatto zero con un bebè (risparmiando)”. Casali consiglia di avere le idee chiare su cosa serve veramente e di fare una lista di ciò che si intende acquistare e ciò che si può prendere usato. Inoltre, suggerisce di evitare i negozi che vendono prodotti superflui per il bebè.
Cosa serve veramente alla neomamma?
Casali sottolinea l’importanza di chiedere aiuto per le faccende domestiche e la cucina, in modo da potersi dedicare esclusivamente al bebè e riposare. Inoltre, consiglia di considerare l’assistenza psicologica, se necessaria, per evitare l’isolamento e il sovraccarico di responsabilità. Casali elenca anche una serie di prodotti che si possono evitare di acquistare, sfatando miti e credenze comuni. Ad esempio, sottolinea che la sterilizzazione di ciucci e biberon è spesso una pratica inutile e costosa. Inoltre, consiglia di sterilizzare gli oggetti del bebè bollendoli in acqua per 10 minuti anziché acquistare prodotti specifici. Casali sottolinea anche l’importanza dell’allattamento al seno come scelta economica e a impatto ambientale zero.
Il pre-svezzamento e gli accessori superflui
Nel momento del pre-svezzamento, Casali consiglia di evitare l’acquisto di prodotti, accessori e gadget non sempre utili e che possono rappresentare un rischio per la salute del bambino. Ad esempio, cita i cosiddetti “baby food” come omogeneizzati, pappe pronte e biscotti per bebè, seguiti da bavaglini usa e getta, ciucci per frutta, contenitori, thermos, cuoci pappa, set di piattini e posate, tisane granulari per bebè, seggiolini da agganciare alla tavola e seggioloni di seconda mano. Casali invita i genitori a riflettere su ciò che è veramente indispensabile, anche in nome della riduzione dell’impatto dei rifiuti sull’ambiente.
In conclusione, risparmiare e ridurre l’impatto ambientale del neonato in arrivo è possibile seguendo alcune strategie pratiche. È importante fare una lista di ciò che serve veramente, evitare gli acquisti superflui e considerare l’opzione dell’usato. Inoltre, è fondamentale chiedere aiuto per le faccende domestiche e la cucina, e considerare l’assistenza psicologica se necessaria. Infine, è consigliabile evitare la sterilizzazione eccessiva degli oggetti del bebè e valutare attentamente gli accessori e i prodotti per il pre-svezzamento. Seguendo queste indicazioni, i genitori possono risparmiare denaro e contribuire a ridurre l’impatto ambientale.