Active Listening: il rischio che il nostro smartphone ci spieli?

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Active Listening: il rischio che il nostro smartphone ci spieli? - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 28 Dicembre 2023 by Redazione

Il sospetto che il telefono ascolti le nostre conversazioni

Il sospetto che il telefono ascolti le nostre conversazioni è qualcosa che molti di noi hanno avuto. È capitato a molti di parlare di qualcosa e poi vederlo apparire come contenuto sponsorizzato nelle Stories di Instagram. Fino ad oggi, sembrava che queste “apparizioni magiche” fossero dovute ad altri fattori, non al telefono che ci spia. Con l’intelligenza artificiale, infatti, siamo tutti molto più facilmente monitorabili e ora è più semplice raccogliere gli indizi che lasciamo sul web (ricerche specifiche, like, frasi sui social media…) e indovinare desideri che nemmeno abbiamo espresso esplicitamente.

La prova che alcune società di marketing ascoltano le nostre conversazioni

Ora, però, sembra che qualcosa sia cambiato. Per la prima volta, c’è una prova che alcune società di marketing stanno pubblicizzando software che hanno proprio la funzione di ascoltare le nostre conversazioni. È stato 404 Media a rivelare che la società americana Cox Media Group (CMG), con sede ad Atlanta, stava promuovendo il servizio di “Active Listening” attraverso una pagina web (poi cancellata) che proponeva ai clienti l’elaborazione di “dati vocali”. Secondo CMG, sarebbero in grado di ascoltare le conversazioni non solo attraverso gli smartphone, ma anche attraverso le smart TV e gli assistenti personali intelligenti.

Come funzionerebbe il servizio di Active Listening?

Non è ancora chiaro come funzionerebbe esattamente questo servizio di Active Listening. Come verrebbero raccolti i dati? Gli utenti sarebbero avvisati quando un’app sta accedendo al microfono? E soprattutto, è legale ascoltare le conversazioni private? Al momento, sembra che siamo noi stessi a dare il consenso all’ascolto, scaricando app che richiedono l’uso del microfono. Tra i partner di CMG figurano anche Amazon, Microsoft e Google. Microsoft non ha risposto alle domande di 404 Media, Amazon ha dichiarato di non condividere le registrazioni vocali con terze parti e Google ha affermato che Android impedisce alle app di raccogliere audio quando non sono attivamente utilizzate.

Anche se il caso sembra essersi già sgonfiato nel giro di pochi giorni, la verità è che ascoltare le conversazioni dagli smartphone è possibile. Anche se al momento è costoso e regolamentato dalle normative sulla privacy, non sappiamo fino a quando saremo davvero “protetti”.

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